Tubo otturato: la fogna finisce in strada 

Rovereto. Non è stata colpa del gelo, come si pensava in un primo momento, ma dell’accumulo di frammenti di asfalto che hanno finito per ostruire completamente la condotta delle acque nere. che nel...



Rovereto. Non è stata colpa del gelo, come si pensava in un primo momento, ma dell’accumulo di frammenti di asfalto che hanno finito per ostruire completamente la condotta delle acque nere. che nel primo pomeriggio di ieri hanno iniziato a zampillare dal pozzetto appena a monte dell’occlusione, creando un ruscello maleodorante su via lungoleno sinistro. e finendo inevitabilmente, intercettate dalle caditoie a bordo strada destinate all raccolta delle acque meteoriche, nel sottostante torrente. non ci sarebbero comunque problemi di inquinamento, sia per la modesta quantità di acqua di fogna (ed è già un eufemismo molto delicato) sfuggita alla rete, sia perché in quel momento il leno godeva di un ottimo flusso di acque, nelle quali i liquami si sono rapidamente dispersi senza poter fare danno.

A rispondere alla segnalazione di un cittadino, sono stati prima i vigili urbani ed i pompieri, che verificata la natura del problema (e anche la sua modesta entità, tale da non richiedere barriere o interventi particolari) hanno lasciato il campo non appena arrivati tecnici ed operatori di dolomiti ambiente. lavorando da valle dell’occlusione, quindi dal tombino a una decina di metri dall’incrocio con via circonvallazione e col ponte dei cavalleggeri, è stato rimosso il materiale che si era accumulato proprio all’ingresso della condotta in quel pozzetto. una decina di minuti di lavoro per rimuovere l’occlusione e risolvere il problema strutturale. un po’ di più per ripulire almeno gli effetti più vistosi dal tratto di strada interessato dalla “marea”, rimasto inevitabilmente maleodorante.

Difficile dire come siano finiti quei frammenti di asfalto (si parla di pezzi anche abbastanza grandi, non di ghiaino) in condotte che in teoria non dovrebbero avere permeabilità dall’esterno. tra l’altro in occasione di lavori pubblici si adottano particolari cautele proprio per la consapevolezza che macerie di ogni genere in tubi da dieci centimetri di diametro e dove i liquami scorrono con pochissima pressione, provocano problemi seri anche in piccola o piccolissima quantità.













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