la vicenda

Rave party in Trentino, in 30 nei guai: a Pannone erano attesi centinaia di giovani da tutto il Nord

Le accuse sono di disturbo alla quiete, invasione di terreni e apertura abusiva di “discoteca”: i fatti contestati sono avvenuti al Bosco della città a Rovereto fra il 30 e il 31 luglio



TRENTO. Sono, la momento, più di 30 le persone già identificate e segnalate dalla polizia per disturbo alla quiete pubblica, invasione di terreni, e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacoli, per i fatti avvenuti al Bosco della Città a Rovereto, in Trentino, tra il 30 e 31 luglio. I giovani, che erano stati allontanati dalla località Pannone a seguito delle ordinanze dei sindaci di Mori e Ronzo Chienis, in piccoli gruppi si erano trasferiti a Rovereto e poi nel Bosco della Città.

L'evento, ampiamente pubblicizzato dagli organizzatori, aveva lo scopo di riunire, in una zona non controllabile, moltissimi giovani che sarebbero saliti a Pannone provenienti da più parti del nord Italia, con l'intenzione di far festa. In quella zona, infatti, nessun controllo sarebbe stato possibile - precisano le forze dell'ordine - sia per le sostanze stupefacenti che potevano essere utilizzate che dal punto di vista delle norme anti Covid. In queste ore sono in corso ulteriori indagini per identificare gli altri partecipanti all'evento. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»