«Presi a male parole dall’autista infuriato» 

La denuncia di un cittadino: prima ci ha ignorato alla fermata, poi ci ha accolto con insulti pesanti



ROVERETO. La protesta è vibrata e circostanziata. «Venerdì scorso, verso mezzogiorno e mezzo - racconta un roveretano - mi trovavo alla fermato dell’autobus in piazza Rosmini, davanti al monumento del filosofo, in compagnia di una signora più anziana di me. Quanto l’autobus è arrivato, abbiamo notato che stava tirando dritto, così ci siamo sbracciati entrambi per farlo fermare, ma l’autista ha proseguito. La signora è corsa dietro all’autobus, mentre io sono riuscito a dare qualche colpo sul portellone posteriore. Solo allora il mezzo si è fermato e siamo poruti salire». Ma è qui che inizia la parte più sgradevole della vicenda. «L’autista ha preso a inveire contro di me e la signora, con insulti e minacce. Io gli chiedevo spiegazioni della sua reazione spropositata, dandogli del lei, e questi mi rispondeva con insulti. A quel punto ho chiamato i carabinieri, ma purtroppo nessuna delle volanti era in zona. Così sono sceso dall’autobus alla prima fermata utile e ho atteso sera per andare a sporgere denuncia contro l’autista. Scoprendo però che le ingiurie non sono più considerate reato. Così mi sono trovato a scrivere un’altra volta a Trentino trasporti segnalando il disservizio». Già, perché il viaggiatore roveretano sostiene che non si tratta né del primo né dell’ultimo episodio di sgarbatezza e maleducazione da parte degli autisti. «Per lavoro, prendo l’autobus 4-5 volte al giorno, e in generale ho a che fare con autisti molto bravi, seri e capaci. Ce ne sono alcuni però, come questo, con cui avevo avuto a che dire in un’altra occasione per una brusca manovra che mi aveva mandato a sbattere contro il finestrino. Sia chiaro, non sono a caccia di risarcimenti, non mi interessa - conclude il roveretano -, vorrei che Trentino Trasporti tutelasse di più i cittadini, i viaggiatori, reprimendo comportamenti scorretti dei suoi dipendenti».













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