Nuovo raid dei ladri alla Sega Forzate e svuotate quattro case 

Le porte di ingresso sono state staccate dai cardini con la mola a disco o divelte con un piede di porco Dalle cantine sono spariti motoseghe, spaccalegna e falciatrici ma hanno razziato anche le dispense


di Luca Marsilli


ALA. In una casa sono entrati tagliando con una mola a disco i cardini del portoncino, in un’altra forzando la porta di ingresso con un più tradizionale piede di porco. In tutto hanno “visitato” quattro case di montagna. In tutte rubando tutto quello che si poteva rubare fino quasi al ridicolo: confezioni di caffè trovate nelle cucine, flaconi di detersivi rimasti in dispensa. E vecchie bottiglie di vino, in alcuni casi lì per coreografia e ormai imbevibili.

Alla Sega di Ala i ladri sono tornati in una delle prime notti della settimana. Non si riesce a dire con certezza nemmeno se tra domenica e lunedì o tra lunedì e martedì: i furti sono stati scoperti martedì pomeriggio e in questi giorni ha nevischiato di continuo (dieci centimetri di neve fresca solo l’altra notte) e quindi nessuno aiuto poteva venire da eventuali tracce.

Già prima di Natale un raid del tutto simile, anche per le modalità di intrusione nelle case e per la scelta dei malviventi di portarsi via tutto quello che si poteva immaginare di riutilizzare in qualche misura. Dalle cantine erano spariti tutti gli attrezzi, dalla motosega al tagliaerba allo spaccalegna. Dalle dispense scatolame e bottiglie. Ovviamente il raid era stato denunciato ma non era stato possibile risalire ad alcun elemento utile per l’identificazione dei ladri.

Adesso quindi il secondo giro. Diversa la “zona” colpita: la prima volta case nella parte finale del pur minuscolo centro abitato (abitato peraltro per modo di dire, perché stabilmente alla Sega risiedono pochissime persone), stavolta invece è toccato alle primissime case che si incontrano salendo da Ala, all’incrocio con la mulattiera che verso sinistra sale verso le malghe. Si trovano sul ciglio della strada principale e quindi in zona assolutamente allo scoperto e in piena vista, ma di notte in questa stagione forse l’unico rischio era di venire sorpresi dai lupi.

L’accaduto è stato commentato ieri con comprensibile preoccupazione sui social da parecchi alensi, che hanno tradizionalmente nella Sega le classiche seconde case. Per tutti la soluzione può essere una sola: l’installazione di telecamere di controllo. La località è praticamente disabitata e di notte in questa stagione i ladri sanno di poter agire con tutta calma e con qualsiasi mezzo senza rischiare nulla. Per contro la conformazione del luogo e la sua viabilità renderebbero efficacissima la collocazione di due sole telecamere: la strada che attraversa la Sega sale da Ala e raggiunge il passo delle Fittanze. Deviazioni e viabilità alternative non ce ne sono. Una telecamera a valle e una a monte dell’abitato, e chiunque si muova deve per forza passarci sotto.

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