INCONTRO-SPETTACOLO AL LICEO 

«Non dovete cedere alla violenza» 

Il Rotary a tutela della donna con il progetto “Respect woman”



ROVERETO. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne al liceo Rosmini i Rotary Club Rovereto e Rovereto Vallagarina hanno offerto e promosso, insieme alla Cooperativa Punto d’Approdo, lo spettacolo teatrale “Come le rose”: pièce liberamente tratta da un noto romanzo di Serena Dandini, “Ferite a morte”. L’iniziativa rientra nel progetto, sostenuto da otto Rotary Club del Trentino, “Respect woman” condividendo un comune e nobile obbiettivo: contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, ormai divenuto un’emergenza a livello globale. Accanto a Lucia Silli (presidente Rotary Club Rovereto) che ha spiegato il significato e il ruolo del Rotary Club c’erano Giovanna Sirotti (presidente Rotary Club Rovereto Vallagarina) ed Andrea Gentilini, presidente della Cooperativa Punto d’Approdo, che da anni offre case-rifugio per donne vittime di violenza. “Siate d’ispirazione” questo, il motto dell’annata rotariana che si impegna non solo a sensibilizzare la comunità tutta ma in particolare ad educare le nuove generazioni, dialogando con gli studenti attraverso la promozione di variegate iniziative. I Rotary Club del Trentino hanno infatti già da tempo iniziato ad entrare nelle scuole: ne sia esempio l’intervento di don Antonio Mazzi, proposto al liceo Rosmini dal Rotary Club Rovereto Vallagarina, durante il quale il sacerdote ha invitato i ragazzi non solo a vivere in pienezza la loro giovane e cruciale età ma anche ad avere il coraggio di prendersi del tempo per guardarsi dentro. Con “Come le Rose”, presentato dalla filodrammatica San Genesio di Volano, l’esigenza di educare le nuove generazioni si è unita alla necessità di denunciare il fenomeno della violenza contro le donne. «La si può contrastare - ha spiegato Sirotti - offrendo aiuto da una parte (che la Cooperativa Punto d’Approdo da anni garantisce) e diffondere dall’altra una cultura del rispetto, dando ai maschi la sicurezza che viene loro a mancare ed alle femmine la forza di non cedere mai, nemmeno alle prime avvisaglie. Elisa Colla, rappresentante del Comune, ha sottolineato quanto scuola e cultura possano diventare ottimi “antidoti”: per acculturare, imparare a pensare ma soprattutto lottare contro terrificanti fenomeni sociali. Nello spettacolo della compagnia teatrale le fotografie, come i loro corpi, delle donne vittime delle violenze maschili scompaiono dietro ad un nastro rosso che le cancella da quel mondo che tanto le ha fatte soffrire. Un nastro rosso sulle loro fotografie ed altri cento (e più) nastri rossi in forma di coccarda sui vestiti degli studenti che li hanno indossati dopo averli ricevuti a fine spettacolo, investendosi del compito di portare con sé il simbolo di tanto dolore e la speranza di un cambiamento. Le spille sono state confezionate a mano da donne appartenenti al laboratorio Le Formichine della Cooperativa Punto d’Approdo. Un evento, quello di ieri, frutto della collaborazione e dell’impegno di membri della nostra comunità che insieme agli attori della compagnia San Genesio hanno voluto lanciare un forte messaggio ai giovani. E non poteva esserci miglior veicolo del teatro, per raccontare un fenomeno come quello della violenza sulle donne. E non potevano essere che donne a raccontare di donne. (s.de.)













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