Mariano Frizzera socio onorario del Cai 

Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato al grande alpinista dal presidente Vincenzo Torti



ROVERETO . È stato premiato a Trieste come Socio onorario del Cai Mariano Frizzera. La proposta è arrivata dal relatore Riccardo Giuliani all’Assemblea dei Delegati, che quest’anno si svolgeva nel capopuogo friulano. Frizzera, classe 1939, fabbro e imprenditore, sposato con Augusta, tre figlie, ha cominciato ad arrampicare nel 1958.

Presto Frizzera conobbe Graziano “Feo” Maffei, che diventò il suo compagno storico negli anni Sessanta, quando i due alpinisti ripeterono gran parte delle salite più difficili delle Dolomiti. Nel 1970 aprirono la loro prima via, nel gruppo della Vallaccia. Da allora, crearono tante altre vie, semore contraddistinte da un livello di impegno tecnico e di stile superiori.

A scuola, Frizzera ci è andato poco, ma è divenuti un grande appassionato di letteratura, di storia e come è intuibile di storia dell’alpinismo, La sua facilità nel memorizzare date e avvenimenti ha del prodigioso. Un incidente di montagna, che gli costò la frattura di due gambe mentre attrezzava una via, creò il primo contatto con un altro alpinista lagarino, Paolo Leoni, che lo sostituì a fianco di Maffei per finire di allestire la nuova via interrotta dal grave infortunio. Leoni aveva iniziato ad arrampicare una decina d’anni dopo Frizzera, ma in poco tempo era diventato fortissimo e nel 1974 aprì assieme a Sergio Martini e Mario Tranquillini la “Via del diedro”, ad oggi mai ripetuta.

Da quel primo contatto, nacque uno speciale rapporto tra Maffei, Frizzera e Leoni, che presero ad arrampicare insieme, aprendo numerose vie e accreditandosi come uno dei più forti gruppi di alpinisti di sempre.

Frizzera, che oggi alla soglia degli 80 anni è uno dei “grandi vecchi” dell’alpinismo lagarino, è rimasto l’unico superstite di quel trio delle meraviglie: Maffei morì nel 1994 per un banale incidente in Marmolada, cadendo in un crepaccio mentre tornava da una arrampicata, mentre Leoni cadde mentre arrampicava in solitaria a Castellano, nell’autunno di due anni fa. Il loro ricordo è ancora vivissimo nel cuore di Frizzera, che lo scorso anno, ricevendo un riconoscimento del Rotary Club roveretano, aveva rilanciato la proposta di dedicare a “Feo” una via di Rovereto.

Il prestigioso riconoscimento del Cai è stato conferito sabato a Trieste dalle mani del presidente del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti, alla Sala 3 del Centro congressi Molo IV di Trieste.















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