Mariani, addio a 40 interinali 

La crisi del settore automotive. La fase negativa era prevista da mesi, ma si sta protraendo ben oltre le previsioni. Colpa dell’economia mondiale. Molti contratti erano stati trasformati a tempo indeterminato (oggi i fissi sono circa 140), ma il calo di commesse si fa sentire


GIULIANO LOTT


Rovereto. La crisi del settore automotive si fa sentire anche in Vallagarina, e i primi effetti sono il mancato rinnovo dei contratti a circa 40 lavoratori interinali della mariani di via del Garda. «C’è stata una forte frenata dell’economia mondiale - spiega Michele Guarda della Fiom Cgil - che ha colpito soprattutto il settore auto. C’è un insieme di concause, dai dazi al rallentamento della Germania, dalle incognite della Brexit al cosiddetto dieselgate, che hanno prodotto un forte calo di ordinativi. Non è una sorpresa perché questo ciclo negativo era stato annunciato in estate, quando si stava lavorando a pieni regimi, ma pareva che le difficoltà a venire rappresentassero una fase transitoria, o comunque di breve durata. Le stime erano che il mercato riprendesse vigore per gennaio. Ora invece il calo dei volumi sembra protrarsi fino all’anno prossimo».

Addio a 40 contratti

A risentire della crisi è innanzitutto la Mariani, che produce coppe olio e altre componenti di meccanica di precisione per il settore automotive, in un momento in cui l’azienda stava dando corso alla stabilizzazione di molti contratti a termine, trasformando il contratto a tempo indeterminato a quei dipendenti precari che hanno lavorato per almeno due anni nello stabilimento di via del Garda. L’organico fisso, composto da dipendenti con contratto a tempo indeterminato, è oggi di circa 130-140 unità, mentre altri 20-30 contratti a termine sono stati confermati. Un’altra quarantina di posti però è stata perduta: si tratta in gran parte di lavoro su somministrazione, che si appoggia alle agenzie interinali. Cambia poco, dal punto di vista pratico, perché sono comunque 40 famiglie senza uno stipendio. È il primo scricchiolio di un sistema che nel suo complesso pareva aver superato le difficoltà, tanto che da due anni nel settore non venivano impiegati ammortizzatori sociali. È certo un effetto di una difficoltà che interessa non solo tutta l’Italia, ma con essa l’Europa e il mondo intero, o perlomeno quello occidentale più opulento. Va certo letto come un segnale positivo la progressiva stabilizzazione del personale a tempo determinato, ma Mariani non è l’unica azienda legata all’automotive, ed ha anzi a traino altre aziende (alcune grosse come la Dana, altre più piccole) che potrebbero accusare il colpo, con possibili strascichi occupazionali.

Impatto sociale ed economico

In più chi rimane senza lavoro in questo momento storico, specie nel fascia over 50, ha scarse speranza di trovare reimpiego nel breve tempo. Si tratta si situazioni che vengono tamponate con Naspi (l’indennità di disoccupazione dell’Inps) e altri strumenti previsti dalla legge, ma per quanti sforzi si faccia è difficile darne una valutazione positiva, e comunque sono posizioni che hanno un rilevante impatto sociale ed economico. Gli impegni occupazionali assunti da Mariani all’insediamento nel capannone ex Gallox di via del Garda, dui proprietà di Trentino sviluppo, erano stati subito onorati, con circa 200 addetti raggiunti lo scorso anno. Ora però l’azienda segna una battuta d’arresto,













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