Manfrini ha picchiato altre donne 

Firmato l’ordine di custodia cautelare in carcere. L’uomo accusato di aver ucciso la moglie Eleonora Perraro rimarrà in cella a Spini Oltre all’ammonimento del questore a fine agosto, emergono altri episodi del suo passato. Per il gip l’uomo è socialmente pericoloso


GIULIANO LOTT


Rovereto. Il giudice Monica Izzo ha sciolto le riserve: Marco Manfrini rimarrà in cella a Spini di Gardolo. Il gip ha infatti disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo accusato di aver ucciso la moglie nella notte tra mercoledì e giovedì nel giardino del bar Sesto Grado, accogliendo in pieno le richieste del sostituto procuratore Fabrizio De Angelis. I presupposti della decisione stanno in parte sui pesantissimi indizi su Manfrini in merito all’uccisione della moglie Eleonora Perraro, sposata a dicembre scorso e trovata senza vita dopo una notte passata col marito al Sesto Grado, e in parte nei precedenti: il 28 agosto il commissariato di polizia aveva infatti notificato al cinquantenne un ammonimento del questore in merito a un ricovero della moglie al pronto soccorso. Un trauma allo sterno, diceva il referto dell’ospedale, che era conseguenza delle botte ricevute dal marito. Da qui la segnalazione dell’ospedale alla questura (mentre la moglie non aveva sporto denuncia).

Altri due precedenti

Oltre a questo fatto, già noto, sono emersi altri due precedenti, ovvero delle situazioni in cui Manfrini avrebbe picchiato altre donne. Si tratterebbe di episodi vecchi di almeno 20 anni, ma non è chiaro se siano emersi in fase di indagine, cioè nei giorni scorsi durante gli interrogatori delle ex compagne di Manfrini, o se risultassero da precedenti denunce. In questa seconda ipotesi, l’ammonimento del questore sembrerebbe una misura fin troppo leggera, sussistendo altre passate denunce simili. Sta di fatto che il giudice, alla luce di quanto emerso, ha valutato sussistere da un lato il rischio di fuga dell’uomo accusato di omicidio, e dall’altro la pericolosità sociale. Da qui la misura estrema della restrizione in carcere per Manfrini. Un provvedimento che peraltro tutela lo stesso indagato dal compiere atti di autolesionismo.

La visita in carcere

L’uomo è stato visitato in carcere ieri mattina dal suo difensore di fiducia, l’avvocato Elena Cainelli, che lo ha informato sulle decisione assunte dal giudice Izzo. Manfrini mantiene per ora il proprio atteggiamento, assente e confuso, e non ha aggiunto nulla rispetto ai fatti noti.

L’incarico a un consulente

Oggi verrà formalizzato l’incarico assegnato dall’avvocato Cainelli a un consulente medico legale. Si tratta del dottor Flavio Odorizzi, dal 1994 medico legale dell'Azienda sanitaria e dirigente all’Unità operativa per la Medicina legale, che affiancherà nel lavoro di analisi dei reperti il consulente tecnico nominato dal sostituto procuratore De Angelis, il dottor Dario Raniero dell’Università di Verona. Davanti ci sono poco meno di due mesi di lavoro, durante i quali sia il perito della Procura che il consulente della difesa sono chiamati a stendere una propria relazione sulla morte di Eleonora Perraro, stabilendo le cause della morte e rispondendo a una serie di quesiti rimasti in sospeso.

I funerali a Riva

Ieri pomeriggio alla chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta a Riva del Garda si sono celebrati i funerali della donna uccisa. Una cerimonia molto affollata in cui la comunità rivana si è stretta attorno alla famiglia di Eleonora Perraro.













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