La nuova Rsa di Volano sarà pronta per l’autunno 

Intanto Rovereto aspetta. Nel 2012 la donazione Maule venne assegnata all’Opera Romani Il cantiere è partito a maggio 2015 e terminato lo scorso luglio: una struttura d’avanguardia



Volano. Era il 2012 quando il consiglio comunale di Volano assegnò all'Opera Romani la donazione dell'eredità di Rita Maule, arrivata con il vincolo di fare una casa di riposo. Di lì a poco, nella vicina Rovereto, stavano per iniziare i lavori per la Rsa di piazzale Defrancesco. Il cantiere per la Rsa di Volano, assegnato alla Iti di Modena, iniziò il 20 maggio 2015, e si è concluso il 13 luglio 2018. Ieri i vertici dell'Opera Romani hanno aperto la struttura alla stampa, già lo hanno fatto con l'Università della terza età del paese, attendono gli arredi e contano di poter aprire la struttura quest'autunno. Non andiamo oltre con il confronto tra questo cantiere e quello della Rsa del Comune confinante, nemmeno tiriamo in ballo la "vexata quaestio" della terza Rsa di via Ronchi. Diciamo solo che il preventivo per la Rsa volanese era di 11,5 milioni di euro; è costata 9 milioni e 990 mila, tutto a contributo provinciale. Già questo basterebbe per farne un caso, questa volta positivo, nel mondo dei cantieri pubblici, spesso segnato da ditte che falliscono, progetti da rivedere (ne sa qualcosa lo stesso Comune di Volano, alle prese con la variante del progetto per la scuola media, bloccato da un anno proprio di fronte alla casa di riposo).

La struttura per l’Alzheimer

Ma la Rsa di Volano diventerà la prima struttura in Trentino, la seconda in Italia (l'altra è in Emilia) dove al nucleo Alzheimer ci si potrà entrare, ma anche uscire. Un'ala è dedicata infatti ai due nuclei per demenza, entrambi da dieci posti. «Il malato entrerà nel primo nucleo - spiega il direttore dell'Opera Romani Livio Dal Bosco - dove verrà stabilizzato. Potrà poi passare nel secondo nucleo, dove riprodurremo la situazione di casa, con cucina, salotto, per poi tornare a casa». Il principio del nucleo sarà quello della rotazione, per venire incontro ad una patologia che ha alti e bassi. I due nuclei sono caratterizzati ciascuno da un grande salone, privo di ostacoli, dove tutto attorno ci sono le camere. Le stanze sono dotate di tecnologia ad infrarossi, che capta i movimenti per monitorare il comportamento. Sul lato che guarda a valle c'è invece un'ala con due nuclei tradizionali, di 30 posti ciascuno. Molte delle camere (singole o doppie) hanno una porta finestra che dà direttamente su uno dei tanti giardini pensili esterni, che circondano la Rsa.

Alta tecnologia e domotica

Tutta la struttura è caratterizzata da alta tecnologia e da un sistema domotico centralizzato. Al primo piano c'è anche una palestra, dove poter fare riabilitazione. L'Opera Romani sta poi per vendere la casa in centro a Volano, facente parte del lascito Maule, con il ricavato potrà coprire ulteriori spese conclusive. «Ora passiamo agli arredi, che in parte acquisteremo in parte recupereremo da cose che già abbiamo - spiega la presidente Francesca Parolari - ci manca qualche collaudo e l'accreditamento. Contiamo di poter aprire in autunno con tutti gli 80 posti. Trasferiremo qui tutti gli ospiti dell'albergo Vinotti di Nomi, che vogliamo ristrutturare, e quelli nella palazzina. A Nomi resterà abitato solo la struttura storica». M.S.













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