La Leno chiede il campo nuovo al Comune 

«Pieno di buche, è pericoloso. Serve il sintetico». Bortot: «Ok ma in erba: 600 mila euro non li ho»



ROVERETO. Di solito per fare lavori ad un campo sportivo, come quello di via Benacense, le società sportive attingono ai fondi provinciali. E sta proprio qui il problema della Leno, che praticamente "vive" sul campo noto a Rovereto come Pra delle Moneghe. Per costruire sede e spogliatoi accanto ha già usufruito di questi fondi; la normativa impone che per fare un'altra domanda, debbano passare tre anni. E allora se la Leno volesse convertire in sintetico il campo, nella migliore delle ipotesi dovrebbe attendere il 2020. Ma il Pra delle Moneghe non può più aspettare: ne va della sicurezza dei bambini. La Leno, la società calcistica di Rovereto sud, perciò lancia l'allarme, e chiede aiuto al Comune, perché da sola non può farcela. In parallelo alle richieste della società, presieduta da Carla Giovannon, si sta muovendo anche il consigliere della circoscrizione sud Daniele Berté, con una mozione che chiede l'inserimento dell'intervento nel bilancio comunale del 2018. La Leno, nata a fine anni Ottanta, non ha mai avuto un vero e proprio campo, e tuttora la prima squadra gioca alle Fucine (e resterà lì: il campo di via Benacense non è grande abbastanza e anche se rifatto servirà solo per giovani e allenamenti). Ma non è per i grandi che gli sportivi chiedono attenzione. «Abbiamo 120 bambini e ragazzi - spiega Luca Leonardi, dirigente della Leno - abbiamo dato un'identità a questa società. Le iscrizioni sono in continuo aumento». Conseguenza, il Pra delle Moneghe è usato tutte le sere dalle 17 alle 22 per gli allenamenti; resta di proprietà comunale, perciò durante il giorno è utilizzato dalle scuole. Il terreno è sotto stress, usato di continuo, e già non partiva perfetto. «Ci sono buche, è finanche pericoloso - dice Marco Buio, direttore sportivo - gli atterraggi dell'elicottero del passato lo hanno dissestato». Il progetto c'è già: in 40 giorni (idealmente in estate) la copertura potrebbe venire modificata in sintetico. «Abbiamo anche fatto richiesta ai fondi provinciali», precisa il segretario Gianni Sannicolò. Per scoprire però che non al momento la società non li può richiedere: la Leno potrà presentare domanda solo nel 2019 per il l 2020. «É troppo - dicono i dirigenti - i bambini sono a rischio slogature, non possiamo andare avanti così». La soluzione? Che il Comune metta i lavori a bilancio direttamente.

«Si parla di 500/600 mila euro - è la risposta dell’assessore Mario Bortot - e su un bilancio che già destina 4 milioni a strutture sportive. L’ho già detto alla Leno, lo ripeto: è ragionevole sul 2018 pensare ad un radicale rifacimento del campo, ma in erba. Con un costo comunque di un centinaio di milioni, ma compatibile con le disponibilità del Comune». (m.s.)













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