«L’era Sgarbi al Mart deve ancora iniziare»

Rovereto. Non è passata inosservata l’inaugurazione sotto tono al Mart della prima esposizione antologica in Italia dedicata a Richard Artschwager: nessun componente del consiglio di amministrazione...



Rovereto. Non è passata inosservata l’inaugurazione sotto tono al Mart della prima esposizione antologica in Italia dedicata a Richard Artschwager: nessun componente del consiglio di amministrazione del museo, nessun amministratore comunale e provinciale. E’ la prima volta che succede e la cosa ha destato stupore perché è la prima mostra inaugurata sotto la presidenza di Vittorio Sgarbi. «Questa non è una mostra mia: questa è l’ultima mostra dell’era Maraniello-Vescovi perché l’era Sgarbi deve ancora iniziare. La mia stagione, e io sarò presente ovviamente, prende il via (peraltro in maniera casuale) giovedì 17 con la mostra dedicata alla danzatrice americana Isadora Duncan, una mostra che anticipa quella che doveva essere il via all’era Sgarbi con Caravaggio in primavera» puntualizza il vulcanico presidente. Che poi aggiunge: «Era in programma Ars Nipponica e quella è saltata, così come in calendario il vecchio cda aveva messo Artschwager, una mostra preparata da un mio nemico, Germano Celant, in collaborazione con il Guggenheim di Bilbao. Visto che l’artista è interessante e considerati gli accordi internazionali che rendono la mostra meno costosa (anche se 40.000 euro a Celant mi sembrano troppi e io gliene avrei dati la metà) ho evitato di discutere e di litigare. E visto che sono educato e coerente - prosegue Sgarbi - sapendo che non potevo essere presente venerdì a Rovereto per l’inaugurazione della mostra, per riconciliarmi con Celant abbiamo fatto la presentazione alla Triennale di Milano. Su questa mostra non ho alcuna responsabilità: io diventerò operativo in primavera e nel frattempo darò un anticipo con la mostra su Duncan».

Il direttore Maraniello

«celant ci ha portato a bilbao - puntualizza il direttore del mart gianfranco maraniello - consentendoci un enorme vantaggio dal punto di vista economico grazie ad una straordinaria collaborazione internazionale con il guggenheim di bilbao che diventa nostro partner. per me non c’è né un’era sgarbi né un’era maraniello. il mart è il mart e lavoriamo per il mart con una strategia condivisa. duncan non arriva per caso, ma è il risultato di un lavoro di tutto il team. stiamo operando con un disegno complessivo di rivisitazione del museo inserito in un contesto territoriale. un progetto complesso nel quale crediamo e per il quale continuiamo ad impegnarci».













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