Il festival del cioccolato si scioglie sotto il sole  

Gli espositori, vittime del caldo imprevisto, preoccupati: «Così non possiamo  vendere e i danni sono enormi. Speriamo di lavorare il mattino e la sera...»



ROVERETO. Per favore, che nessuno si azzardi a dire in via Roma che finalmente è arrivato il caldo... Non ditelo almeno ai produttori del cioccolato artigianale che partecipano al “Choco moments” (anche oggi e domani) visto che le anomale temperature estive hanno lo hanno (quasi) trasformato nel festival del cioccolato... sciolto. «Per favore non ce ne parli. Guardi che disastro che ha combinato il caldo: quasi tutte le sculture di cioccolato, dalle scarpe di calciatore al pesciolino Nemo, si sono sciolte è uno scempio - affermano sconsolate Valentina ed Eveline Gallo (di Choco Ducale di Vigevano) - oltre che un danno enorme. Cerchiamo di salvare il salvabile, ma in queste condizioni possiamo fare ben poco. Tra l’altro ci troviamo in una posizione infelice con temperature da luglio... E perché non pensare ad un frigorifero? Anche il frigo fa male alla cioccolata che va mangiata a temperatura ambiente. Ma con un sole così si salva ben poco...» In realtà ci sono prodotti (buonissimi) che si possono acquistare e non tutto è andato perduto. «Speriamo che almeno di primo mattino e la sera venga qualcuno altrimenti si mette male: per noi questa sarebbe stata l’ultima manifestazione in città in attesa di partecipare ad eventi in quota con temperature accettabili» affermano Giulia Biolzi dell’omonima Cioccolateria di Bedonia (Parma) e la sua dipendente Rosalba Pinna. Resistono, comunque, le barrette più grosse di cioccolato così come le scorzette di frutta candita e ovviamente la crema spalmabile di cioccolata di vari gusti. Tante anche le golosità offerte dalla ditta Fabrizio Stringhetto di Legnago con Michela e Renzo che offrono assaggi dai vasetti di cioccolato e fondute di cioccolato con fragole fresche. Ma non chiedete loro i cremini...«Cosa possiamo farci se è scoppiato questo caldo? Ma i nostri clienti non rimarranno a bocca asciutta o delusi: qualcosa di buono c’è, eccome...»(g.r.)

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