Il coro Sant’Ilario «sperimenta» il 26 giugno live in un piazzale sconosciuto sopra il Mart

ROVERETO. Sarà una prova, ma il concerto serale del 26 giugno potrebbe regalare alla città una nuova meta di passeggiate. Merito del coro Sant'Ilario: i coristi quasi per caso hanno riscoperto un...



ROVERETO. Sarà una prova, ma il concerto serale del 26 giugno potrebbe regalare alla città una nuova meta di passeggiate. Merito del coro Sant'Ilario: i coristi quasi per caso hanno riscoperto un piccolo piazzale sulla collina del Mart, dove terranno il concerto estivo in attesa del tramonto. Si trova poco sopra via Sticcotta, e l'iniziativa potrebbe dare il la all'amministrazione per cercare un nuovo percorso a monte della città. Innanzitutto: alzi la mano chi è a conoscenza di una cappella funeraria in ricordo dei soldati polacchi prigionieri durante la Grande guerra. «Non ne avevo mai sentito parlare, l'ho scoperta in occasione del sopralluogo - spiega Roberto Forrer del coro Sant'Ilario - volevamo proporre alla città un nuovo sguardo sul Mart. Lo conosciamo bene visto da sotto, la vista dall'alto regala un nuovo punto di vista su Rovereto». Per scoprire la cappella, così come il panorama dall'alto sul Mart, l'appuntamento è per "Aspettando il tramonto in compagnia del coro Sant'Ilario", la sera del 26 giugno. L'idea del coro stuzzica molto l'assessore Maurizio Tomazzoni. «Abbiamo incaricato l'architetto Emiliano Leoni di uno studio di progettazione sulla "quinta verde" sopra Rovereto, e l'idea del concerto ci dà nuovi spunti - dice Tomazzoni - potrebbe essere l'inizio per un percorso a mezza altezza sopra la città, collegando o ripulendo tracciati esistenti. Il Bosco della città è vicinissimo alla città, ma tutti noi roveretani abbiamo l'idea che bisogna andarci in auto. Così altri percorsi, sopra Lizzana o Lizzanella, da valorizzare. Il modello di verde per noi deve essere diverso da quello delle città di pianura, dove si ragiona sui parchi. Un percorso a monte del Mart si potrebbe collegare anche ai giardini di palazzo Fedrigotti, che lo stesso museo vuole aprire e collegare alle sue terrazze». (m.s.)













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