Follone, arriva il parcheggio interrato  

L’annuncio dell’assessore all’urbanistica: tutti i progetti prima di noi sono naufragati perché l’approccio era sbagliato


di Alberto Tomasi


ROVERETO. Via libera al la riqualificazione del Follone, ma in versione soft con la realizzazione, secondo le assicurazioni dell’assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni, di un parcheggio interrato e di un’area verde. Tempi? Modalità? Dimensioni? Localizzazione? Mistero ... l’assessore si limita all’annuncio e di più non vuole dire. «Perché tutti i progetti presentati finora sono naufragati? Siamo partiti da questo dato di fatto e abbiamo pensato fosse sbagliato l’approccio». Progetti troppo imponenti, difficili da realizzare senza creare disagi ai cittadini, alle attività commerciali e a quanti, per un motivo o per l’altro, gravitano attorno all’area del Follone. Questo per Tomazzoni, intervenuto alla “Finestra per la città”, il motivo per cui sul Follone siano stati versati, inutilmente, fiumi di parole e di inchiostro, senza che però si riuscisse a mettere mano a uno dei punti nevralgici della città. Un’urgenza che dura da decenni, nonostante l’evidente stato di degrado in cui versano i capannoni delle ex caserme. Un nuovo progetto, ma soprattutto un approccio diverso al problema: non più una soluzione “tutto incluso” che consegni un piazzale Follone completamente rinnovato ogni sua parte, sopra e sotto, ma una serie di interventi parziali, più leggeri, che trasformino l’area gradualmente.

«Nessuno dei tanti progetti elaborati nel corso degli anni sul Follone è giunto a conclusione, e questo perché il Follone è un area di proporzioni gigantesche in relazione alla grandezza di Rovereto, una città di 40 mila abitanti: la soluzione è quella di dividere il Follone in lotti di intervento da realizzare uno alla volta, tenendo tuttavia presenti due punti fermi: il parcheggio sotterraneo e una zona verde». Il primo progetto, il parcheggio sotterraneo, potrebbe già partire nel 2018. «Il progetto definitivo sarà presentato verso fine mese o i primi di dicembre, sarà finanziato con soldi della Provincia, ma per il via libera è necessario prima apportare una variante al piano regolatore generale. Sarà una soluzione a moduli, uno o due alla volta, è impossibile dire di più perché non sappiamo neppure quanti posti auto ci servono. È un sistema nuovo di pianificare un’area così ampia e importante». Una soluzione “leggera”, quindi, che permettere di intraprendere la trasformazione del piazzale senza interferire con l’attività delle imprese artigiane che ancora occupano le ex caserme: «si eviterebbero così anche il fastidio di procedere con lo sfratto esecutivo» sottolinea Tomazzoni. Se infatti per alcune imprese trasferirsi in un altro posto, si parlava della zona ai Fiori, non rappresenta un grosso disagio, per altre allontanarsi dal centro vorrebbe dire la cessazione dell’attività.

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