Dana, trenta Tir in colonna «Un rischio per i dipendenti»

Rovereto. Il fenomeno è noto a tutti, alla Dana: ogni inizio e fine mese una lunga colonna di Tir si ferma lungo la strada che dal casello autostradale di Marco porta all’azienda, in attesa di poter...



Rovereto. Il fenomeno è noto a tutti, alla Dana: ogni inizio e fine mese una lunga colonna di Tir si ferma lungo la strada che dal casello autostradale di Marco porta all’azienda, in attesa di poter entrare in azienda per le operazioni di carico dei prodotti finiti (a fine mese) e scarico delle materie prime (a inizio mese). Le dimensioni della colonna di mezzi pesanti sono tali che la strada, a doppia corsia, diventa di fatto un senso umico alternato, mettendo in difficoltà gli automobilisti di passaggio e in situazione di rischio i dipendenti dell’azienda. Ieri, dopo l’ennesimo incolonnamento che aveva occupato di fatto il lato destro di via Fornaci, in Zona industriale, qualcuno ha anche rischiato l’incidente: pochi si aspettano di trovarsi la strada sbarrata all’improvviso dal bilico di un Tir e l’effetto sorpresa può essere fatale, per chi è impreparato e non riesce a frenare in tempo. Il pericolo è anche più elevato per i dipendenti - in Dana lavorano 430 persone divise su tre turni - che uscendo dallo stabilimento, con un vorticoso traffico di mezzi pesanti hanno corso più volte - afferma il delegato sindacalo dell’Usb - il rischio di essere arrotati dai camion in manovra. Ieri, dalle 8 di mattina alle 14 la colonna di camion constava di ben 28 Tir,una colonna che arrivava quasi fino all’imbocco dell’autostrada, e il sindacato Usb l’ha ritenuta la classica goccia che fa traboccare il vaso. Perché se da un lato è vero che l’azienda si è data da fare per trovare un parcheggio adeguato per i mezzi in attesa, rilevando gli spazi ex Arcese a Mori Ferrovia, lo è altrettanto che per l’allestimento del piazzale si sta attendendo da sette mesi e nulla, dall’acquisizione del compendio ex Arcese, è cambiato. Il delegato dell’Usb ha contattato il delegato della sicurezza della Dana, il quale ha replicato che i mezzi si trovano sulla pubblica via, non sulla proprietà aziendale, e che dunque non ci sono margini di intervento. I sindacalisti hanno dunque chiamato i vigili urbani, per certificare la situazione di pericolo per dipendenti e passanti, e in effetti la pattuglia della polizia municipale si la strada si è recata alla Dana constatando i fatti. Gli agenti della polizia municipale hanno chiesto agli autisti di rimuovere i mezzi, per lasciare libera la strada, ma le operazioni non sono così semplici come si crede, quando si tratta di spostare quasi trenta Tir. «Il problema è ben noto all’azienda - spiega l’Usb -, riconosciamo l’impegno di Dana per trovare una soluzione, ma le cose stanno andando troppo a rilento e due volte al mese si continuano a generare situazioni di rischio che appaiono intollerabili. È da ritenersi una fortuna se fino ad oggi non si sono verificati incidenti gravi».













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