Annega sotto gli occhi della moglie 

Luca Tamburini, 50 anni, si è tuffato poco dopo le 13 puntando verso il largo. I sub hanno recuperato il corpo in serata


di Fabio Marzari


LAVARONE. Le due spiagge del lago di Lavarone erano assiepate da turisti che ancora alloggiano in alberghi e appartamenti, nonché da coloro che salgono sull'altopiano per godere del fresco in giornata. Erano le prime ore del pomeriggio, circa le 13, quando un improvviso allarme ha allertato gli ospiti dei due lidi. Nessuno si era accorto di nulla fino a quando sul posto è atterrato l'elicottero della Protezione civile, subito dopo l’arrivo dei sommozzatori di Mattarello e dei vigili del fuoco locali e di una Jeep dei carabinieri di Lavarone, i quali hanno prontamente isolato la zona del viale Paolina, un tratto della piccola strada circumlacuale resa celebre dalle passeggiate di Freud. Solo allora si è capito che era successo qualcosa di grave. E iniziavano a circolare le prime voci: un uomo si era tuffato nel lago e non si vedeva più. Si tratta di un turista bolognese, Luca Tamburini, 50 anni, che portatosi sul lato nord-ovest dello specchio d'acqua, accompagnato dalla moglie e dai familiari, aveva deciso di togliersi maglietta e pantaloni e tuffarsi in acqua. La scena è stata seguita dalla famiglia, sembra addirittura che la moglie lo abbia ripreso mentre a bracciate vigorose puntava verso il largo. Ma poco dopo lo ha perso di vista. E dal lago non è più tornato.. Sono stati gli stessi familiari, nella disperazione, a dare l’allarme.

Sul posto della tragedia, con la speranza di riuscire ancora a fare qualcosa, alle prime grida di aiuto si sono recati anche i due barchini addetti al salvataggio, provenienti dalla due spiaggette attrezzate del lago. Il luogo dove la famiglia di bolognesi aveva deciso di fare il bagno è lontano dalle spiagge più frequentate ed è uno dei punti più profondi del lago. Si parla di una quindicina di metri: la profondità massima a Lavarone è di 18. Non sembra però che ci siano particolari correnti: solo quella superficiale e tutt’altro che impetuosa generata dal “soprapieno” che scarica nel torrente Centa, dopo un lungo e tortuoso percorso sotterraneo. Difficile dire cosa possa essere successo. Forse un malore o una congestione. Le ricerche sia un superficie da parte dei bagnini che sul fondo sono proseguite per ore. Alla prima squadra di sommozzatori se ne è aggiunta una seconda, per coprire con più efficacia l’area del bacino dove si era verificato l’incidente. E l’acquazzone che ha intorbidito le acque nel primo pomeriggio non ha aiutato. Il corpo è stato individuato alle 19 e 30, sul fondo, e recuperato.

Il lago di Lavarone non ha registrato in passato frequenti incidenti di questo tipo. Il precedente più prossimo risale a quasi 15 anni fa, quando era annegato un turista della ex Jugoslavia. E a memoria d’uomo non dovrebbero essere più di sei le persone che hanno perso la vita in questo lago.

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