All’ Osteria Numero Uno con i disabili al bancone 

In via Scuole la cooperativa sociale Dal Barba ha preso in gestione l’ex Bar Bianco «Occasione di visibilità e anche esperienza importante per imparare un lavoro»


di Giuliano Lott


ROVERETO . L’apertura ufficiale risale ieri, ma è stata quasi un’improvvisata: nessuno pensava di farcela in tempo. Il Bar Bianco di via Scuole ha riaperto con il nome di “Osteria Numero uno” e sarà gestito dalla cooperativa sociale Dal Barba, che già a Villa Lagarina si occupa della locanda omonima, dando occupazione a persone disabili. «Abbiamo preparato questo progetto in collaborazione con il Punto d'approdo, le cooperativa sociali Villa Maria e Amalia Guardini - spiega Paola Dorigotti, presidente della coop Dal Barba -. Stenderemo con loro un progetto ampio e inclusivo, che permetta agli utenti di partecipare a questa importante esperienza, che implica imparare un lavoro che è anche fatto di rapporto col pubblico. Aprire qui, in centro a Rovereto in questo periodo di mercatini natalizi è per noi un’occasione di grande visibilità nella comunità, ma anche una possibilità per ragazzi con disabilità o in difficoltà di fare esperienza e di porsi come una risorsa per la comunità». Il responsabile dell’iosteria Numero Uno è Frncesco Gerosa, Rachele Gottardi è invece la responsabile dei progetti di inserimento dei ragazzi.

A salutare l’iniziativa c’è anche l’assessore alle politiche sociali Mauro Previdi: «È un primo e concreto esempio di inclusione sociale, noi crediamo in questo modello, vogliamo superare il vecchio modello di disabilità. Spesso anche le famiglie hanno paura di far confrontare i ragazzi con la realtà esterna. Questa avventura crea una prospettiva di futuro anche per gli utenti della cooperatuve sociali, che assimilano competenze spendibili nel mondo del lavoro. È un progetto interessante e da sviluppare. Ad esempio, la produzione degli ortaggi delle formichine potrebbe essere venduta qui. I finanziamenti che il Comune dà alle cooperative sociali tengono conto anche di queste esperienze di inclusione sociale». Come spiega paola Dorigotti, a dare un impulso decisivo è stata la risposta positiva dei produttori locali trentini. «Ci hanno dato i loro prodotti in conto vendita. È molto importante che i privati collaborino per il bene comune». L’Osteria per il momento servirà taglieri di formaggi e salumi trentini, vini trentini e birre artigianali. Secondo l’assessore al commercio Ivo Chiesa è «un segnale importante per la città, una sinergia tra pubblico e privato che non valorizza solo i prodotti, ma le persone, con il valore aggiunto delle loro competenze, per aprire la città alla realtà della disabilità con un intreccio di valori che sono l'identità della nostra città. Il guadagno viene reinvestito in servizi, è la dimostrazione che non si pensa solo ai soldi». Soddisfatto anche Stefano Bisoffi, presidente della Comunità di valle «che ha sempre sostenutola cooperativa Dal Barba. Questa iniziativa permette l’integrazione degli utenti e nuove opportunità per imparare un lavoro. Prendere in mano un locale chiuso in centro storico e riaprirlo, non fa solo rinascere un locale ma crea nuove opportunità dal punto di vista sociale».

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