«Le ispezioni dei Nas sono routine, tutto alla luce del sole» 

Alto garda e ledro. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas), giunti da Padova, idue giorni hanno suonato agli ingressi delle case di riposo di Arco, Dro, Ledro e Riva per acquisire...



Alto garda e ledro. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas), giunti da Padova, idue giorni hanno suonato agli ingressi delle case di riposo di Arco, Dro, Ledro e Riva per acquisire documentazione riguardante gli ospiti e tutta l’attività effettuata durante l’emergenza Covid-19. Le quattro strutture per anziani dell’Alto Garda e Ledro sono state trasfigurate dall’improvvisa emergenza, per settimane sono rimaste i focolai più importanti e numericamente più alti della provincia. Per settimane la guerra dei numeri sui decessi è stata all’ordine del giorno. Quelli diffusi dall’Azienda sanitaria non corrispondevano mai con le morti reali all’interno delle case di riposo, facendo nascere sospetti e maldicenze. Ora arriva il tempo delle inchieste. Due, in Trentino. La Procura di Trento ha aperto otto fascicoli per pandemia colposa, Rovereto invece ha aperto un solo fascicolo per il reato di omicidio colposo (pm Fabrizio De Angelis).

Il presidente dell’Apsp “Città di Riva”, Lucio Matteotti, è sereno di fronte al vento di tempesta dell’inchiesta. «Il lavoro d’indagine dei carabinieri del Nas, in qualche modo, ce lo aspettavamo – conferma Matteotti al Trentino – io sono tranquillo, e parlo anche a nome dei collaboratori, degli operatori sanitari e del direttore delle strutture. Sappiamo quello che abbiamo fatto, le condizioni in cui l’abbiamo fatto. Se viene la magistratura a vedere, siamo contenti, perché confidiamo nel fatto che si tratti di una pura verifica di quello che è stato fatto e delle condizioni in cui lo abbiamo fatto».

Un po’ di preoccupazione, ammette anche il presidente Matteotti, «c’è sicuramente, è comprensibile, ma non enfatizzerei troppo. Le visite dei Nas, per noi, sono routine. Vengono almeno una volta o due all’anno». Un sistema di controllo e di ispezione importante, per garantire sicurezza. <Siamo un ente pubblico, dobbiamo rendere conto di quello che facciamo e lo facciamo volentieri». Nel 2019 ci sono state le ispezioni del Nas, della Provincia e dell’Azienda sanitaria: «Hanno sempre trovato le cose a posto, speriamo che le trovino a posto anche in questo frangente, del tutto straordinario e imprevedibile».

Infine, gli operatori. All’interno della struttura di Riva «sono meravigliati, ma anche amareggiati – conclude Matteotti – abbiamo lavorato in condizioni incredibili, mi dicono». E poi succede l’ispezione. «Io ripeto, noi non abbiamo nulla da nascondere. Ma siccome a noi la gente non crede, speriamo che credano ai Nas. Perché loro non troveranno nulla di nascosto o di coperto, troveranno quello che abbiamo fatto. Nero su bianco. Per cui, da questo punto di vista ci aspettiamo una conferma del nostro buon operato». N.F.













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