Le case di riposo sono pronte per le visite senza contatto 

L’attesa “Fase due” nell’Alto Garda. A Riva è stata approntata una tensostruttura esterna, con vetri plexiglass Ad Arco una sala interna con vetrata e interfono. A Dro tre parenti alla volta, per mezz’ora, davanti all’ingresso


Leonardo Omezzolli


Alto garda. Via libera alle visite dei parenti nelle Rsa di tutto il Trentino e quindi anche di quelle altogardesane che finalmente stanno uscendo con non poche sofferenze e fatiche dal periodo più cupo e duro dell'emergenza covid-19. Si è in attesa di leggere dettagliatamente la determina che, se non avrà sorprese dell'ultimo minuto permetterà alle strutture già con giovedì di avviare le visite tra parenti e ospiti. Sebbene queste ultime, in particolare le strutture di Riva del Garda, Arco, Dro e Ledro siano pronte da giorni se non da settimane ad accogliere i parenti dei propri ospiti, trepidanti ed ansiosi di poter vedere con i propri occhi il proprio affetto più caro dopo mesi di soli contatti telefonici, timori e preoccupazioni, le visite dovranno comunque avvenire in totale sicurezza. E questo implica l'impossibilità di un abbraccio e mantenendo il mai troppo menzionato distanziamento interpersonale.

Le Rsa stanno attendendo il via libera ufficiale che dovrebbe arrivare in poche ore dopo di che cominceranno i contatti telefonici, gli ennesimi, per dare il via ai turni visite. Come questi avverranno lo spiegano direttamente i presidenti delle varie strutture a partire da Lucio Matteotti presidente dell'Apsp Città di Riva. «Noi siamo pronti da 15 giorni almeno - incalza il presidente - e speriamo che non ci siano sorprese e che effettivamente giovedì si possano avviare le visite. Per quanto ci riguarda noi ci siamo organizzati in regime di massima sicurezza per tutelare tutti. Bisogna dire che umanamente queste visite hanno un carattere indecente e l'auspicio è che questa situazione possa durare il minor tempo possibile». Per la struttura rivana la visita avverrà al cancello che separa Casa Mielli dalla Rsa il quale è stato rivestito di plexiglas e coperto da una tensostruttura. «In questo modo i parenti rimarranno all'esterno della struttura - spiega Matteotti -. Le visite sono già state calendarizzate e dureranno circa mezz'ora comprese le operazioni di spostamento e la sottoscrizione ad un’autocertificazione. Il nostro obiettivo, tempo permettendo è di riuscire a fare tra le 8 e le 10 visite giornaliere così da riuscire in una settimana a consentire a tutti gli ospiti l'incontro con i loro parenti».

Anche a Dro la presidente della Rsa Molino Carla Ischia sta attendendo l’ok definitivo. «Eravamo pronti da giorni poi lo stop improvviso. Mi auguro che questa modalità di visite possano durare poco perché non c'è possibilità di contatto. Noi - spiega Ischia - faremo le visite nella vetrata presso l'ingresso con l’ospite all’interno e i parenti, massimo 3, all’esterno». Per sentirsi sarà adoperato un sistema audio mediante tablet. Anche in questo caso la visita avrà una durata complessiva di circa mezz’ora.

Stessa tempistica in Fondazione Comunità di Arco. «Abbiamo attrezzato una sala interna - spiega il presidente Paolo Mattei - che comunica con l'interno per l'ospite e con l’esterno su via Capitelli per i parenti. Nella sala - spiega Mattei - ci sarà una postazione in plexiglas con interfono per mantenere il distanziamento e la sicurezza massima. Era ora - chiosa Mattei - che i parenti potessero vedere i propri cari».

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