Il polo civico centrista prova a ragionare sul dopo Molinari

Riva. «Sono esterrefatta da certe richieste»: replica così la candidata sindaca del centrodestra Cristina Santi all’appello dei gruppi di maggioranza rivana (Pd-Rbc, Upt-Moderati e Autonomisti per...



Riva. «Sono esterrefatta da certe richieste»: replica così la candidata sindaca del centrodestra Cristina Santi all’appello dei gruppi di maggioranza rivana (Pd-Rbc, Upt-Moderati e Autonomisti per Riva) che si potrebbe riassumere in “chi può, paghi le imposte comunali come ha sempre fatto”.

«Evidentemente ancora una volta la nostra amministrazione – dice Santi – non si rende conto delle enormi difficoltà che incontrano i nostri operatori. Dopo il lockdown le attività economiche con grandissimi sacrifici cercano di ripartire verso una mutata normalità, di fatto le maggior parte delle attività sono ferme dal mese di novembre e la forzata chiusura nei mesi di marzo, aprile e maggio è stata molto pesante per tutte le categorie. Ripartire oggi significa fare i conti con incassi dimezzati, spese maggiorate da investimenti per rispettare la normativa anti-Covid (magari ricorrendo al credito), ridurre all’osso i dipendenti, per andare purtroppo verso un futuro incerto. Chiedere un ulteriore sforzo, giustificando che lo stesso può favorire le persone meno fortunate, e innescare un circolo virtuoso, significa vivere su un altro pianeta». Per la candidata del centrodestra al contrario «è l’amministrazione comunale a dover andare incontro alle attività più penalizzate nella ripresa, rinunciando nel 2020 all’incasso delle imposte comunali, se effettivamente vuole dare uno slancio alla ripartenza, ricordando che questi operatori fanno crescere il prestigio turistico della nostra città.

Non è certo compito dei piccoli imprenditori locali: artigiani, commercianti, baristi, ristoratori eccetera sostenere le famiglie meno fortunate, ma dell’amministrazione comunale, della Comunità di Valle e delle varie associazioni di volontariato, come mi risulta si stia già facendo. Ricordo inoltre che il nostro Comune gode di un importante “tesoretto”, al quale negli anni hanno contribuito proprio quelle categorie alle quali – conclude Santi – ancora una volta si chiede un sacrificio». M.CASS.













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