Ciclovia, il cantiere si apre nel 2019 

La Provincia detta i tempi del primo lotto dell’opera, fino alla galleria Orione: a dicembre l’appalto e in primavera i lavori


di Gianluca Marcolini


RIVA. I tempi sono maturi, a detta della Provincia. La ciclabile del Garda presto vedrà la luce del sole anche sulla sponda trentina, nel tratto che si aggiungerà a quello bresciano che è già in fase di costruzione e ormai prossimo all’inaugurazione. Nell’incontro fra i sindaci dell’Alto Garda e l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, giovedì mattina in Comunità di Valle a Riva, prima della cerimonia di inaugurazione del cantiere della Loppio-Busa, si è discusso anche del cronoprogramma della ciclabile gardesana, opera fortemente voluta dalle amministrazioni locali, pianificata da quella provinciale e finanziata in larga parte dallo Stato. Lo ha comunicato il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer in occasione della posa della prima pietra della galleria Loppio-Busa: «L’assessore Gilmozzi ci ha spiegato di voler appaltare la ciclabile entro la fine dell’anno e quindi di procedere con la realizzazione della prima parte dell’opera».

Il programma prevede la consegna della progettazione definitiva nel giro di qualche settimana, entro il mese di luglio. Per ottobre dovrà essere pronto il progetto esecutivo mentre a dicembre si procederà con la gara d’appalto. L’avvio del cantiere è fissato per la primavera del 2019. Il tratto interessato dalla prima fase dei lavori è quello che collegherà Riva alla galleria Orione, il più facile dei tre preventivati fino al confine con Limone perché sfrutterà in parte il tracciato già esistente che corre sul lungolago. Nel frattempo si attenderà, in questi mesi, lo stanziamento della prima tranche del finanziamento statale di 16,7 milioni di euro. Complessivamente, però, il valore della ciclabile del Garda, per quanto concerne la parte trentina, supera i 40 milioni di euro (44,8 milioni). «Soldi che sono frutto di una concertazione fra la Provincia e lo Stato e anche del lavoro svolto in Commissione bilancio», spiega il sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, senatore nella passata legislatura. Fravezzi ribadisce l’importanza strategica di quest’opera, «pensata anche per allungare la stagionalità turistica del nostro territorio oltre che per renderlo ancor più attrattivo». Ma Gilmozzi, ai sindaci, ha parlato anche di un altro tassello di quel “sistema viabilistico integrato del Garda” che riunisce in un unico disegno progettuale la ciclovia del Garda, la Loppio-Busa e il futuribile collegamento ferroviario con Rovereto. L’assessore, giovedì, ha fatto il punto sulla tempistica del terzo lotto della Loppio-Busa, che dovrà collegare la nuova viabilità, dopo l’uscita dalla galleria sulla Maza, alla zona del Cretaccio. Fra giugno e ottobre lavorerà il gruppo misto di progettazione che dovrà imbastire una soluzione dal minor impatto paesaggistico (niente viadotto). A seguire sarà attivata la procedura di Via (valutazione impatto ambientale) per arrivare, nell’estate del 2019, alla gara d’appalto e nella primavera del 2020 all’avvio dei lavori che dureranno un paio di anni. «Quest’opera è essenziale anche per tutelare il tessuto economico formato dalle imprese che sul nostro territorio lavorano e danno lavoro preservandole dal rischio delocalizzazione», spiega Fravezzi.













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