le reazioni alla sentenza 

Carotta: «Arbitrato Angelini, e ora chi paga il conto?

RIVA. «E ora chi paga il conto?». È quanto si chiede Mirko Carotta, della segreteria provinciale Filcams-Cgil, alla luce della sentenza dell’arbitrato che ha dato pienamente ragione ad Eleonora...



RIVA. «E ora chi paga il conto?». È quanto si chiede Mirko Carotta, della segreteria provinciale Filcams-Cgil, alla luce della sentenza dell’arbitrato che ha dato pienamente ragione ad Eleonora Angelini, ingiustamente espulsa dal cda di Coop Alto Garda (all’epoca guidato da Chiata Maino) perché accusata di divulgare a stampa e sindacati informazioni riservate.

Maurizio Postal, commissario di Coop, ha già detto che darà mandato ad un legale di valutare se ci sono gli estremi per chiedere al cda decaduto il pagamento delle spese dell’arbitrato, poco meno di 40mila euro.

Da parte sua, Carotta esprime «soddisfazione per la decisione del collegio arbitrale sulla vicenda dell'ex consigliera Eleonora Angelini, che ha fatto chiarezza su una vicenda che ha coinvolto anche le organizzazioni sindacali. Non c'è stata nessuna fuga di notizie verso i sindacati che potesse danneggiare la Coop». «All'epoca - prosegue Carotta - fui io a dare alla consigliera copia del contratto integrativo e lei si limitò a manifestare il suo dissenso di fronte alla decisione di procedere con la disdetta prima della naturale scadenza. Una contrarietà che evidentemente non fu apprezzata, ma non ci fu nessuna fuga di notizie», ribadisce Carotta.

Il sindacalista dunque guarda al presente ed in particolare alla somma di cui adesso la Coop Alto Garda dovrà farsi carico per pagare le spese legali e l'istruttoria dell'allora avvocato di parte. «Mi chiedo se adesso, dopo quanto stanno già pagando i lavoratori per il risanamento dei bilanci con decurtazioni di salario per la cancellazione dell'integrativo, demansionamenti e riduzione stipendi, questo nuovo costo sarà ancora addossato ai dipendenti. Ci sono precise responsabilità da parte dell'ex cda, che la decisione sul caso Angelini confermano ulteriormente; è opportuno che il commissario straordinario attui tutte le misure che la legge consente affinché non siano i lavoratori e le lavoratrici che stanno già pagando troppo per errori non loro e che la cifra non incida ulteriormente sul bilancio. Sarebbe auspicabile che la cifra recuperata/risparmiata venga redistribuita sui dipendenti», conclude il sindacalista.













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