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Richiedenti asilo, in Trentino previsto un incremento di 100 posti entro gennaio 2023

Rinnovata l’intesa con il Commissariato del governo per l’accoglienza: si passerà da un totale di 600 a 700 (foto Pat)



TRENTO. La Giunta provinciale di Trento ha approvato il proseguimento della collaborazione tra la Provincia e il Commissariato del governo per la gestione del sistema di accoglienza straordinaria delle persone richiedenti protezione temporanea e internazionale per l'anno 2023. Con il provvedimento - riporta una nota - viene approvato anche il protocollo tra la Provincia e l'Arcidiocesi per il progetto denominato "Una comunità intera".

"Considerata l'attuale situazione nazionale e provinciale, caratterizzata da un incremento dei flussi migratori, intendiamo rispondere ai nuovi bisogni emergenti ed aderire alla richiesta di collaborazione dell'autorità statale. Proprio in questi giorni stiamo provvedendo all'accoglienza presso la Residenza Fersina di Trento di 60 richiedenti asilo, che il Commissariato del governo ha autorizzato all'inserimento nel sistema di accoglienza straordinaria gestito dalla Provincia; entro lunedì 19 dicembre, come preannunciato, contiamo di aver provveduto alla sistemazione dell'ultimo gruppo nella struttura", ha spiegato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, rilevando come queste persone rientrino nel programma di ampliamento dei posti di accoglienza.

La delibera prevede un incremento complessivo di cento posti entro gennaio 2023, passando dagli attuali 600 a 700 posti. A questi si aggiungono altri 600 posti destinati agli sfollati dall'Ucraina, per un totale complessivo di 1.300 posti gestiti dalla Provincia, in accordo con il Commissariato del Governo. I nuovi richiedenti protezione internazionale saranno inviati dal Ministero dell'interno.

Con l'approvazione del protocollo prosegue anche, per un altro triennio, la collaborazione nell'ambito del sistema di accoglienza con l'Arcidiocesi di Trento, per la gestione di massimo 250 persone, quota parte dei suddetti 700 posti, nell'ambito del progetto denominato "Una comunità intera". L'Arcidiocesi potrà confermare l'attuale soggetto attuatore del progetto, l'Associazione Centro Astalli, per la gestione del servizio di accoglienza. 













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