soccorso alpino

Ricerche notturne in zone di orsi e lupi, la svolta dalla Provincia: «Valuteremo di volta in volta»

Il dirigente della Protezione Civile trentina Raffaele de Col annuncia nuove regole dall'imbrunire alle prime ore dell'alba



TRENTO. «Ogni situazione di ricerca notturna sarà valutata di volta in volta. Le linee di intervento sono già state predisposte, anche se non formalizzate». È quanto ha affermato il capo della Protezione Civile della Provincia di Trento Raffaele De Col circa la possibilità di effettuare interventi di ricerca e soccorso notturno in aree abitate da orsi o lupi.

A ispirare il cambio di rotta è stata la tragedia di Andrea Papi, morto nei boschi sopra Caldes in seguito all'incontro con un orso, ma anche intervenire con i cani molecolari può essere pericoloso a causa del loro nervosismo quando percepiscono la presenza di altri animali.

Le mutate modalità di intervento si applicano anche alle ricerche di Tullio Zandron, scomparso dalla Rsa di Terzòlas venerdì, ha detto il dirigente.

«Da una decina di giorni gli interventi del soccorso alpino avvengono già con queste modalità - ha aggiunto De Col - ogni situazione sarà valutata di volta in volta, sulla base della localizzazione della ricerca, se si possano o meno portare strumenti di illuminazione, stare in gruppo, a squadre e con i cani liberi visto che per la ricerca persone hanno bisogno di potersi muovere sul territorio».













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