L'INTERVISTA

Reinhold Messner: «Questa strage è un fardello per tutta la nostra società»

L’analisi dello scalatore sulla strage di Lutago. «In molte valli dell’Alto Adige c’è un approccio sbagliato al bere. Il mix “alcol-auto potente” è un modo per affermare se stessi davanti agli altri»



BOLZANO. «È un nostro fardello...». Reinhold Messner ha appena letto di Lutago. «Se c'entra la cultura del bere? Beh, c'entra il bere più che la cultura. Quello che mi arriva da questa tragedia è l'incapacità di vedersi come persone. Di rispettare se stessi prima degli altri».

Intende, il grande scalatore, osservatore implacabile dei cambiamenti anche antropologici in atto in questo angolo di mondo, che, dalla tragedia dei 7 morti della valle Aurina falciati da un 27enne con tutte le caratteristiche dei coetanei che incrociamo ogni giorno per strada qui, emerga un disperato desiderio di autoaffermazione. L'incapacità di stare al mondo senza dimostrare qualcosa.

«C'è un mix micidiale in questa tragedia: il bere e l'auto potente. Una cosa che prima non c'era in queste valli. Dove si tornava a casa brilli e si sprofondava nel letto. Quel ragazzo, a cui guardo con pena e non penso certo di giudicare, non ha forse voluto rinunciare all'ultimo bicchiere per dimostrare agli amici di essere uomo e ha voluto quell'auto così veloce per dire a se stesso prima che agli altri: sono io, sono più veloce di te. E lo ha fatto, forse, perché non ha trovato altro modo per dirlo...».













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