CARABINIERI

Presa la "banda del bancomat", nove colpi nel Nordest

Operazione dei carabinieri, sette le persone fermate. Cinque colpi messi a segno in provincia di Bolzano

IL VIDEO - Cento carabinieri impegnati



PADOVA. I carabinieri di Padova e di Treviso e Bolzano hanno messo a segno un'operazione che ha portato al fermo di sette persone, tutti giostrai sinti originari di Treviso, accusati di aver messo a segno da marzo ad agosto nove colpi a sportelli bancomat nel Nordest (due tentati, sette riusciti) utilizzando ordigni artigianali autoprodotti con polvere pirica. Le perquisizioni sono state fatte da un centinaio di militari di Padova e Treviso in accampamenti a Ponzano Veneto e Treviso, dove avevano base gli indagati per furto aggravato, detenzione e trasporto in luogo pubblico di materiale esplodente, riciclaggio, ricettazione incendio. Seppellito sotto terra vicino alle roulotte, e trovato grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco, parte del provento dei vari bottini, per 200 mila euro.

In totale, stando all'inchiesta coordinata dalla procura di Padova, i sette avrebbero rubato 320 mila euro. Nel corso della perquisizione sono state trovate anche targhe rubate, contraffatte e clonate, montate su auto di grossa cilindrata, rubate anche queste, utilizzate per commettere i furti.

Cento carabinieri impegnati per fermare la banda del bancomat

I carabinieri di Padova e di Treviso e Bolzano hanno messo a segno un'operazione che ha portato al fermo di sette persone, tutti giostrai sinti originari di Treviso, accusati di aver messo a segno da marzo ad agosto nove colpi a sportelli bancomat nel Nordest, cinque di questi in provincia di Bolzano

Sono stati sottoposti a fermo Emanuele Garbin, 44 anni di Vedelago, Jody Garbin (31) di Ponzano Veneto, Vivian Johnny Garbin (35) di Ponzano Veneto, Maicol Major (35) di Vedelago, Maurizio Brusadin (66) di Treviso, Gjarvis Major (34) di Brugine (Padova) e Radames Major (66) di Giavera del Montello, appena uscito di prigione e considerato il capo della banda.

Il primo colpo è stato messo a segno il 10 marzo scorso a San Giorgio In Bosco (Padova), dove la banda ha agito facendo esplodere un Postamat rubando 40 mila euro; la stessa banda avrebbe poi agito anche tra Rovigo, Pordenone, Bolzano e Belluno, riuscendo a mettere a segno anche più colpi in una sola notte. La banda si sarebbe spostata anche in Belgio dove, sempre la scorsa primavera, avrebbe colpito tre sportelli automatici. 

Cinque dei colpi sono stati messi a segno in provincia di Bolzano. 













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