il futuro del castello 

Si studia una formula per riaprire l’albergo 

PERGINE. La notizia che le trattative per la vendita – acquisto del Castello sono state “sospese” ha mosso le acque dello stagno. In Provincia, ma anche a Pergine. In Provincia perché, qualche...



PERGINE. La notizia che le trattative per la vendita – acquisto del Castello sono state “sospese” ha mosso le acque dello stagno. In Provincia, ma anche a Pergine.

In Provincia perché, qualche indiscrezione registrerebbe un certo malumore per il comportamento della proprietà e sorpresa con assicurazioni circa il contributo provinciale. In sostanza, la Provincia vedeva di “buonissimo occhio” l’operazione condotta dal Comitato Castel Pergine a proposito dell’antico maniero di Pergine. Per una serie di motivi: si vedrebbe sganciata da una possibile gestione diretta da parte sua, sempre difficile da portare avanti anche perché avrebbe rappresentato l’unico caso del genere in Trentino. Il Castello di Pergine è, infatti, l’unico ad essere “vivo”: la Provincia contribuisce con fondi pubblici a mantenere in ottime condizioni lo storico manufatto che da parte di privati viene gestito come albergo. Le manutenzioni sono all’ordine dl giorno con finanziamenti da parte dei Beni culturali architettonici. C’è, infatti, il rischio che se abbandonate a se stesse, nel giro di qualche anno, le mura (ad esempio) crollino per le piante che crescono in fretta tra i sassi minando il tutto evidentemente. Inoltre, in questi 25 anni, tanto per chiarire, la gestione da parte di Theo e Verena ha permesso il reinvestimento di parte dei ricavi in piccole manutenzioni interne. E occorre darne loro atto.

Un castello vivo, unico nel panorama dei castelli trentini perché, non avrà al suo interno mobili e suppellettili preziosi e originali, ma è struttura ricettiva turistica con risvolti in tema di occupazione e di acquisti, di fatture e di promozione del territorio. Non solo di mera visita. Quindi un po’ meno museo (rispetto ai confratelli trentini), ma appunto vivo anche per le iniziative culturali per le quali la coppia si è data da fare.

E la conseguenza di questo aspetto di vitalità dimostrata in tutti questi anni, è alla base di un’altra indiscrezione (perginese?).

“Sospesa” la trattativa tra Comitato e proprietà si cerca una formula per riprendere l’attività alberghiera in primavera, come al solito. Anche perché le pressioni (e le telefonate dall’estero, da clienti abituali o quasi) sono state tante e soprattutto le prenotazioni ci sono già. E la proprietà non ha nessuno interesse a chiudere. Anche perché i sottoscrittori dopo qualche segnale da parte di qualcuno di voler “defilarsi”, sono tornate a crescere. (r.g.)













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