«Sì alla Valdastico ma che l’uscita non sia alle Lochere» 

A Calceranica il no di M5S e Lega allo sbocco in Valsugana: «Qui sarebbe un disastro ambientale, meglio in Val d’Adige»


di Roberto Gerola


CALCERANICA AL LAGO. Tutti d’accordo che la Valdastico non debba uscire alla Lochere di Caldonazzo. Sul resto, “Valdastico sì, Valdastico no” le posizioni si sono rivelati differenti. In proposito, la serata organizzata da Gianni Marzi (M5S) “competente in Trasporti e Logistica” come si è definito, ha registrato la presenza di una sessantina di persone. C’è da dire che insieme Marzi, come relatori, hanno parlato Filippo Degasperi (consigliere provinciale M5S), Fabio Dalledonne (sindaco di Borgo) e Roberto Paccher (vice segretario Lega Nord Trentino). In sala anche il sindaco di Calceranica Cristian Uez, di Caldonazzo Giorgio Schmidt, amministratori della Vigolana, il responsabile del settore Trasportatori di Confindustria di Trento (decisamente favorevole anche all’uscita alle Lochere), rappresentanti dei Comitati contro la Valdastico di Besenello – Rovereto, del Comitato veneto “Salviamo la Val d’Astico”.

E’ subito emerso che c’è appunto l’accordo «no all’uscita alle Lochere», con il pieno appoggio da parte della Lega, di Caldonazzo, Calceranica, Vigolana e Borgo. Ma la Lega, appunto con Paccher appoggia la Valdastico con l’uscita a Rovereto (insieme a Dalledonne).

Perché no alle Lochere? Tutti d’accordo sul fatto che per l’ambiente sarebbe un disastro. Per i sostenitori della Valdastico, L’uscita sulla valle dell’Adige (A22) è necessaria per togliere il traffico della statale 47 e quindi bloccare inquinamento e incidenti. Tra l’altro le soluzioni prospettate sono 6 nel tratto Lavis - Rovereto. E’ stato anche affermato, praticamente da tutti, che la linea ferroviaria della Valsugana non è un’alternativa valida (soprattutto per le merci). Ovviamente i rappresentanti di Rovereto hanno espresso contrarietà. Anche perché, per loro, avrebbe significato un duro colpo al turismo degli Altopiani. Per il M5S, la Valdastico era inutile e l’affermazione è stata condita con affermazioni circa le manovre sotterranee tra Serenissima e società spagnola Abertis ora titolare dei lavori in Veneto, ma anche con filmati sui colloqui e gli incontri ad alto livello (Roma e dirigenti società autostradali).

Il dibattito ha interessato molti dati (passaggi, distanze, gallerie, bretelle...) e anche qui c’è stato accordo: ognuno li interpreta per proprio tornaconto. In più, Paccher non ha condiviso il “catastrofismo” illustrato con la Valdastico a Rovereto, sostenendo invece che avrebbe dato impulso all’economia locale, che star fermi sarebbe stato peggio che decidere qualcosa, e che i lavori alla Statale 47 non avrebbero risolto il problema. Per il M5S (ma anche per il sindaco Schmidt) occorreva porsi il problema: l’autostrada è utile allo sviluppo del Tentino che vogliamo? «Per noi no, sarebbe un corridoio da sfruttare e basta».













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