Luigi, l’arbitro informatico inviato al summit religioso 

Il personaggio. Capogrosso, 21enne perginese, sta frequentando un corso di laurea magistrale a Verona, dirige partite di calcio e ha rappresentato il “Nodo di Gordio” a Baku in Azerbaigian


ROBERTO GEROLA


Pergine. Appena 21 anni, perginese, studente universitario, la domenica è anche arbitro effettivo. Ma è stato recentemente a Baku, la capitale dell’Azerbaigian in riva al Mar Caspio, per partecipare al secondo Summit mondiale dei Leader religiosi. Della serie Pergine nel mondo e il mondo a Pergine. Si chiama Luigi Capogrosso, risiede da tempo, appunto a Pergine (è originario di Formia nel Lazio) studente all’ Università degli Studi di Verona nel campo dei Sistemi Embedded (sistemi elettronici di guida dai missili ai veicoli).

Dopo aver conseguito la laurea triennale in Informatica, sta frequentando la magistrale del corso di Ingegneria Informatica sempre all’Università di Verona. Ha inoltre la passione del calcio ed è attivamente impegnato nell’ambito sportivo come “arbitro effettivo” iscritto all’Associazione italiana arbitri da ormai 5 anni, operando con costanza nelle massime categorie regionali.

Un giovane “impegnato” che fa anche parte della grande famiglia dei collaboratori del centro studi internazionale “Il Nodo di Gordio” con a capo Daniele Lazzeri e che si occupa di geopolitica con particolare attenzione ai Paesi orientali. All’interno di questa realtà culturale che opera a Pergine ormai da anni (recentemente ha proposto in castello l’iniziativa “La Luna dal Pozzo” in occasione del 50° dell’allunaggio, portando a Pergine personalità di alto livello e con workshop di vario genere), riveste il ruolo di responsabile dell’ufficio comunicazione. Con questo incarico è stato invitato a partecipare al secondo Summit mondiale dei Leader religiosi svoltosi a metà novembre appunto a Baku dove sono convenuti i rappresentanti religiosi di oltre 70 paesi, 25 religioni dei 5 continenti e circa 500 rappresentanti di alto livello del mondo politico, sociale, accademico e religioso.

«Quest'esperienza - ci ha detto - è stata per me anche l'occasione di visitare l'Azerbaigian, dove non ero mai stato prima d'ora. Nella bellissima capitale, Baku, ho avuto il piacere di immergermi nella cultura azerbaigiana, conoscendo moltissime persone, ospitali, cordiali e gentili. La partecipazione a questo summit ha senza dubbio ampliato il mio bagaglio di competenze tecniche, ma, ha avuto una grande rilevanza anche a livello personale. Sono arrivato in Azerbaigian come ospite, ma al mio ritorno ho salutato tutti come amici».

L'evento, aperto ufficialmente dal Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, rappresenta un altro passo concreto nel cammino intrapreso dall’Azerbaigian per contribuire attivamente allo sviluppo delle relazioni interreligiose e quelle tra Stati e confessioni, per preservare la pace e la stabilità mondiale fondata su valori di comprensione reciproca, fiducia, solidarietà e giustizia.

In questa occasione, Luigi Capogrosso ha partecipato alla discussione sulla profonda preoccupazione per la falsificazione dei valori religiosi effettuata dai gruppi terroristici, la discriminazione e la xenofobia, e la connessa difficoltà nel consolidare il dialogo globale e la solidarietà in un'epoca di grandi movimenti di migranti e rifugiati, con l'aumento dell'intolleranza per motivi religiosi ed etnici.













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