Lago Pudro, da torbiera a riserva naturale

Pergine. Da torbiera, a biotipo, a biotopo Sic ovvero luogo di interesse comunitario. E’ il lago Pudro che oggi è di gestione provinciale, ma di fatto è di interesse europeo. Per questo a prima vista,...



Pergine. Da torbiera, a biotipo, a biotopo Sic ovvero luogo di interesse comunitario. E’ il lago Pudro che oggi è di gestione provinciale, ma di fatto è di interesse europeo. Per questo a prima vista, può apparire in stato di abbandono, ma in realtà tutto dev’essere lasciato nello stato in cui si trova. L’area è nata come torbiera in attività fino a qualche decennio fa, quando la diminuita produzione di torba ed un infortunio sul lavoro mortale, causò il fallimento dell'azienda estrattiva e da allora il lago che si è venuto a costituire a causa delle estrazioni, è diventato un biotopo. Le sua acqua in uscita crea un rio che arriva al Ciré e da qui tramite il torrente Silla sfocia nel Fersina. Il lago Pudro è il territorio dell’airone cenerino che vive numeroso tra i canneti che diventano habitat naturali per molti uccelli acquatici che amano nascondersi tra le canne. La sua presenza garantisce la qualità delle acque che nel caso del biotopo favoriscono anche il diffondersi del pesce.

«Da quando è diventato biotopo, non possiamo entrare nell’area nemmeno noi pescatori – motiva Roberto Casagrande – ed è per questo che non siamo a conoscenza di cosa esattamente si trovi in acqua. Di certo si è venuto a creare un ambiente ideale per la riproduzione, per la sosta di uccelli migratori, anche se avrebbe bisogno di interventi di manutenzione: quasi tutte le torrette d'osservazione sono crollate e non ripristinate».

Il Lago Pudro si estende su una superficie di 13 ettari e conserva ambienti strettamente legati all’acqua come stagni, ontaneta, lembi di canneto e torbiere ormai scomparse in fondovalle a causa delle bonifiche. Tra gli uccelli acquatici che popolano il biotopo del Lago Pudro, i più diffusi sono: la Falaga, la Gallinella d'Acqua, lo Svasso Maggiore, il Germano Reale e il più piccolo Martin Pescatore. La salvaguardia dell’ambiente naturale, limita anche le visite guidate che sarebbero decisamente interessanti, mentre sono presenti dei punti di osservazione – ponteggi, passerelle o torrette – quasi tutte chiuse o inagibili. In inverno il Lago Pudro diventa meta di pattinaggio per i giovani del luogo. «E’ il primo a ghiacciare – conclude Casagrande – ma mai completamente e calpestare la superficie è pericolassimo. Però è isolato e i ragazzi vengono a pattinare praticamente certi che nessuno li veda. Però i bordi e le zone dei canneti non sono mai coperte dal ghiaccio e così lo spazio ghiacciato è solo parziale». D.P.













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