levico terme 

La cena degli studenti è solidale 

Rinnovata la tradizione all’alberghiero: tutti al lavoro senza “premi”



LEVICO TERME. Per il terzo anno consecutivo, la sera della Vigilia di Natale, gli studenti dell'Istituto di Formazione Professionale Alberghiero di Levico Terme, hanno aperto le porte della loro scuola a persone che stanno attraversando un periodo difficile della loro vita - e che farebbero Natale da sole - provenienti dalle reti sociali di Fondazione Comunità Solidale e Caritas. Nel tardo pomeriggio, l'assessore provinciale all'istruzione, università e cultura Mirko Bisesti ha fatto visita all'Istituto, assieme al presidente del consiglio regionale Roberto Paccher, portando al direttore Federico Samaden e a tutti gli studenti l'apprezzamento delle istituzioni.

Cinquantaquattro studenti, insieme ad alcuni docenti, si sono occupati della preparazione delle pietanze, dell'allestimento della sala, della preparazione della mise en plas, degli addobbi, della confezione dei regali, della musica, dell'accoglienza e dell'intrattenimento.

L’iniziativa è diventata un appuntamento importante per molti studenti, una sorta di "tradizione" all'interno della scuola, un momento che li vede attivamente coinvolti nell'aiuto verso il prossimo, verso quei frammenti di umanità più fragile e sola. I ragazzi lavorano non solo la sera della vigilia, ma anche i giorni precedenti donando, nel vero senso della parola, il proprio tempo e il proprio lavoro per questa iniziativa. Gli studenti, infatti, non hanno ottenuto nessuna forma di ricompensa (crediti formativi). In una società dove troppo spesso domina la mentalità del do ut des, dove si tende a chiudersi, a costruire muri, queste ragazze e questi ragazzi hanno dimostrato invece quanto sia bello ed emozionante dare senza chiedere nulla in cambio, aiutare chi è più debole e in difficoltà, aprirsi all'altro, accogliere l'altro. Quest' occasione è stata anche un momento diverso di vivere la scuola, il condividere, infatti, una serata così importante: una serata che tradizionalmente mette al primo posto gli affetti più cari, fa della scuola una vera e propria famiglia.













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