L'INTERVISTA alessandro dolfi 

«L’operatività è condivisa la fusione è ora inevitabile» 

Il presidente di Amnu. «Sarà però la politica a scegliere il futuro di Amnu e Stet: noi indichiamo  loro gli aspetti tecnici. Con una sola società più risorse per investire e meno costi per i cittadini»


Maddalena Di Tolla Deflorian


Pergine. La fusione fra Amnu e Stet è un tema importante dell’agenda dell’amministrazione perginese. Il sindaco Roberto Oss Emer ha dichiarato la fusione obiettivo strategico entro il 2021. Con la presidente di Stet, Manuela Seraglio Forti, abbiamo riassunto, in una precedente intervista, il percorso di integrazione fra le due società e i vantaggi di un’ ipotetica fusione societaria. Seraglio Forti spiegava, in quella intervista, che in questa fase una società di consulenza sta valutando cosa accadrebbe, in un’eventuale fusione, alla rappresentanza dei singoli Comuni soci oggi, con quote differenziate, delle due società. Si consideri che Stet pesa (patrimonialmente) dieci volte Amnu e che alcuni Comuni sono oggi soci soltanto di una delle due. I soci oggi in comune tra Amnu e Stet sono nove.

Amnu serve un bacino di utenti di circa cinquantamila persone, con 66 dipendenti, eroga servizi ai Comuni soci (come trasporto rifiuti non urbani), a cittadini (come servizi personalizzati di raccolta, onoranze funebri, servizi cimiteriali) e imprese (come raccolta e trasporto di rifiuti speciali). Gli investimenti del 2019 sono stati pari a 1.186.000 euro. La raccolta differenziata nell’ambito territoriale di Amnu è stata nel 2019 pari all’84,43%.

Procediamo quindi con il ragionamento sulla fusione con il presidente del consiglio di amministrazione di Amnu spa, Alessandro Dolfi, in carica dal settembre del 2013.

Presidente, cosa pensa della fusione, e dei dati presentati dalla presidente di Stet?

Innanzitutto condivido quello che dice Manuela: sono dati oggettivi. I risparmi dovuti alla già corrente integrazione operativa, sono a beneficio della collettività. Avere una sola centrale di acquisti, un software di gestione in comune e così via, significa ridurre le spese in modo rilevante. Come diceva la collega di Stet, l’integrazione operativa fra le due società è quasi completa ormai, dunque la fusione anche formale e vera e propria, a questo punto, sarebbe, dal mio punto di vista, un atto quasi inevitabile. Sarà la politica a scegliere. Noi indichiamo gli aspetti tecnici. Con l’integrazione operativa e a maggior ragione la fusione societaria, si liberano risorse per fare investimenti e una parte viene restituita come minor costo dei servizi ai cittadini. I nostri investimenti son concordati con gli enti controllanti, il nostro scopo è restituire alla comunità le risorse.

In quali ambiti si allargherebbe e migliorerebbe il servizio offerto da Amnu, con la fusione?

Ad esempio, rispetti ai servizi cimiteriali. Disporre di una struttura di una dimensione significativa, in grado di operare con competenze e strutture aziendali di qualità, permetterebbe di integrare soluzioni migliori, a costi ottimali. Poi c’è l’ambito importantissimo della raccolta dei rifiuti.

Parliamo dunque di raccolta di rifiuti: questo settore andrebbe incontro a ottimizzazione e maggiore omogeneità di servizio, pur nelle specificità territoriali ?

Per i rifiuti la cosa è un po' più complessa perché ci sono dei bacini di utenza su base territoriale. Ci si deve ragionare. Ma è un tema importante.

Si potrebbe cogliere l’occasione di questa fusione, se deliberata dai comuni soci, per ragionare anche su un livello provinciale di maggiore integrazione della gestione dei rifiuti?

A mio parere sarebbe auspicabile ragionare su questo tema, perché integrare pratiche di raccolta e bacini di utenza significherebbe anche aumentare l’efficienza e ridurre i costi. Intanto, con la fusione, si farebbe un passo avanti, nel nostro piccolo. Diciamo anche che in questi anni abbiamo imparato a gestire le specificità. L’importante è sempre avere bene chiaro in mente il piano di azione. Credo che margine di miglioramento ci sia sempre finché ci sono persone che sono disposte a trovarlo.













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