In via dei Cuori c’è casa Broch che sta rischiando di crollare 

Madrano. Con una ordinanza sindacale il Comune ha intimato ai proprietari dello stabile di provvedere alla sistemazione entro fine anno. L’edificio è in precarie condizioni da 11 anni


ROBERTO GEROLA


Pergine. Un edificio di via dei Cuori a Madrano sta cadendo a pezzi e rappresenta un pericolo per chi transita nelle vicinanze. Con un’ordinanza sindacale viene intimato ai proprietari di provvedere entro la fine dell’anno. In caso contrario, interverrà il Comune a spese dei proprietari stessi. Si sta considerando l’edificio denominato “casa Broch” che fa angolo con via San Giovanni Battista, un tempo proprietà del fu Massimiliamo Conci.

Radici lontane

La vicenda non è nuova e già fece capolino anche in sede consiliare nel 2014, anche se le prime “storie” risalgono al 2008. Già in quell’anno, una ordinanza richiedeva alla proprietaria (per 1/10) Germana Broch (emerse poi che per un altro 1/10 era proprietaria Bruna Broch) di provvedere alla messa in sicurezza dell’edificio consolidando e/o rimuovendo le parti pericolanti che avrebbero potuto crollare su spazi aperti al pubblico transito e ad adottare le misure necessarie per eliminare possibili pericoli alla pubblica incolumità. Occorreva poi una relazione sui lavori eseguiti. Termine per provvedere (dopo alcune proroghe) il 31 novembre 2008. In quell’occasione venne messa in sicurezza la facciata e le sue parti con ponteggi ancora visibili. Inoltre la proprietà si era impegnata ad operare per la “totale stabilità”. Ma proprio perché la richiesta era stata presentata dalla proprietaria del solo di 1/10, non venne data l’autorizzazione a procedere. Risultava per altro che gli eredi dei Massimiliano Conci erano proprietari degli 8/10 che a quel tempo non fu possibile individuare e la storia si arenò.

Torna alla ribalta appunto nel 2014, con i vicini che segnalarono infiltrazioni d’acqua nel loro immobile adiacente. Non vennero rilevati gli estremi di pericolo imminente tali da giustificare la demolizione dell’immobile, pur verificando che le strutture interne erano compromesse e l’assenza di parte della copertura generava un ulteriore deterioramento dell’insieme oltre a creare problemi di incremento delle infiltrazioni agli immobili adiacenti. Le proprietarie vennero invitate a provvedere ai problemi di infiltrazione. Ma anche di procedere ad una ulteriore verifica ed aggiornamento sullo stato dell’immobile nonché a realizzare le eventuali opere necessarie per la messa in sicurezza.

Pompieri in azione

Nell’agosto scorso, infine, i vigili del fuoco di Pergine misero in sicurezza alcune lastre di porfido del tetto e segnalarono la necessità di sistemare la copertura che risultava in precarie condizioni. Venivano poi verificati i presupposti di gravità e pericolo imminente per l’incolumità pubblica riguardanti la precaria tenuta di parti dell’edificio. Da qui la nuova ordinanza notificata a tutti gli eredi (individuati nel frattempo) a provvedere entro la fine dell’anno.













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