Il Pd chiede di fare luce sulla “casa dei dentisti” 

L’interrogazione. Marina Taffara chiede a che punto sia lo sviluppo del ricorso alla Cedu e se l’idea del suo partito, di farne una struttura ricettiva, sia condivisa dall’amministrazione 


Maddalena Di Tolla Deflorian


Pergine. L’edificio posto sotto sequestro penale a San Cristoforo, situato all’ingresso della frazione venendo dalla città, la cosiddetta “casa dei dentisti”, che ha subìto svariate traversie strutturali e giudiziarie e che doveva ospitare, nel progetto originario, un centro dentistico, è oggetto di un’interrogazione del gruppo consigliare del Pd di Pergine, a firma di Marina Taffara, appena protocollata in Comune. L’edificio è stato interessato negli anni - giusto ricordarlo - anche da un cedimento e da un riparatorio notevole sollevamento post-costruzione, operato con novanta martinetti idraulici, essendo stato costruito su un fondo paludoso.

Taffara ricorda che la struttura è stata spesso oggetto di quesiti da parte dei cittadini nel corso dell’ultima campagna elettorale. «Ora se ne parla meno – scrive la consigliera dem, ed ex assessora comunale - anche perché abbiamo letto che, dopo aver perso tutti i gradi di giudizio, la proprietaria Palcos Srl è ricorsa alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo. Si tratta di un ente sovrano le cui decisioni superano i provvedimenti della magistratura, in questo caso italiana. Il sequestro aveva assegnato l’immobile al demanio, cioè allo Stato, ma in seguito al nuovo ricorso abbiamo appreso che il passaggio della proprietà dal demanio al Comune è stato bloccato».

Ecco quindi che Taffara interroga la giunta comunale sul punto, «per non rischiare – spiega nell’interrogazione - di assistere a interventi scollegati, senza una regìa sia sotto il profilo viabilistico, ciclabile, dei servizi turistici e non, nella frazione di San Cristoforo, per tenere sotto controllo la trasformazione che l’area potrebbe intraprendere e assicurare a cittadini a turisti un armonioso sviluppo della zona, in linea con le dichiarate volontà di fermare il consumo di territorio per rispondere alla esigenza della storica carenza di ricettività turistica nel nostro territorio comunale».

Al sindaco Roberto Oss Emer e all’assessore competente, la consigliera Taffara chiede quindi se ci siano novità sul ricorso alla Cedu da parte della Palco Srl e di conoscere lo stato dell’arte circa l’eventuale passaggio di proprietà dell’immobile in oggetto, dallo Stato al Comune di Pergine.

La consigliera chiede inoltre «se la nostra idea di realizzare presso l’edificio pubblico in oggetto una struttura ricettiva del genere “ostello della gioventù” o comunque un’ offerta ricettiva adatta a famiglie, al turismo sportivo e al turismo attivo, tipo un “bike-hostel” specializzato nell’accoglienza di chi viaggia e si sposta sulle due ruote, che ben si integri con lo sviluppo di contesto (lago, ciclabili, turismo attivo e sostenibile) possa essere condivisa dall’amministrazione, mantenendone anche la proprietà, o se diversamente - conclude - l’amministrazione abbia in merito altri progetti».

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