L'INTERVISTA tommaso acler candidato sindaco di levico terme 

«Idee e concretezza per la Levico del 2030» 

Verso le elezioni. È appoggiato da Progetto Comune, coalizione di centrodestra: «Sono l’unico dei 4 in corsa per il municipio ad avere esperienza di giunta ma so stare anche all’opposizione»


Franco Zadra


Levico terme. Come ormai ci si aspetta per un Comune che ha superato gli 8mila abitanti, anche Tommaso Acler sarà sindaco a tempo pieno. Trentacinquenne, da tre lustri all’interno del consiglio comunale, tra i fondatori, assieme a Remo Libardi, della ormai maggiorenne lista civica Impegno per Levico, delegato per i giovani con il sindaco Stefenelli, assessore di Passamani e all’opposizione con Gianni Beretta e Maurizio Dal Bianco con il sindaco Sartori. Si presenta con la coalizione Progetto Comune.

Il vostro programma elettorale in una frase?

Idee e concretezza, ascolto, tempo e passione. Lo stallo della pubblica amministrazione richiede di ripartire con servizi, come acquedotti, strade, illuminazione pubblica, e sicurezza, di qualità, poi, riorganizzazione a catena di tutti gli edifici pubblici, e revisione urbanistica, per impostare la Levico del 2030.

Il protocollo concordato con la Provincia per l’attuale municipio, l'ex cinema città, le vecchie scuole austroungariche, e la Masera, è ancora valido o da ridiscutere in qualche suo aspetto?

L’accordo è reversibile fino a quando non vengono cedute le ex scuole. Noi siamo sempre stati contrari. Sono l’unico edificio comunale di pregio che ha una viabilità felice, così come è una follia mettere il municipio nell’ex Cinema Città. Vogliamo ridiscutere con la Provincia questo accordo posto che è cambiata la maggioranza provinciale che governa il Trentino, inserendovi anche il poliambulatorio, da vendere e trasferire alla Masera, e Villa Bessler dove vogliamo le scuole professionali.

Levico arriva a un milione di presenze turistiche all’anno, ma è ormai costellato di strutture ricettive dismesse e abbandonate. Nel vostro programma se ne parla?

Gli alberghi dismessi sono in un punto del nostro programma. Riteniamo che vada codificato un accordo pubblico privato valido per queste strutture che stanno aumentando di anno in anno. Vogliamo mutare la destinazione d’uso da alberghiera a residenziale, o residenziale mirata al Welfare, con una perequazione che avvantaggi la pubblica amministrazione in termini di realizzazione di opere pubbliche.

Che significato date a una riqualificazione dell’area lago?

Si fa molta poesia intorno al lago. Il lago di Levico è stato insignito della Bandiera Blu nel 2013 e noi seguiremo da vicino i lavori di riqualificazione già avviati, valutando ulteriori specifici interventi qualora risultasse necessario.

Come potrete supportare gli imprenditori che gestiscono o gestiranno il comparto termale, e il Grand Hotel?

Sono due ambiti di competenza della Provincia. Il Comune può premere perché la Provincia abbia tempi certi nel rispondere al progetto industriale che vede impegnati imprenditori locali. E alla presentazione del progetto immaginiamo un canale preferenziale orientato all’utilità pubblica. Occorre poi far crescere il paese, aumentare i servizi per i turisti, abbellire il centro storico per attirare un turismo di qualità che corrisponda al livello d’offerta del Grand Hotel.

Nel caso dovesse interpretare un ruolo in minoranza, che carattere avrà la sua opposizione?

Ho già interpretato un ruolo di minoranza e sono l’unico candidato sindaco che ha una esperienza di giunta che mi è stata necessaria a capire come funziona la macchina burocratica. Anche fossi all’opposizione rimarrò per sei anni in consiglio comunale senza fare sconti a nessuno ma essendo molto propositivi e sempre nell’interesse del bene comune.

Pare che lo Statuto comunale contenga degli errori. Lo correggerete?

Non comporta particolari sforzi adeguarsi alla normativa regionale e nazionale, ma la nostra priorità è far ripartire la macchina burocratica con uffici veramente efficienti».

Valorizzazione della Vezzena e collegamento funiviario con gli altipiani sono obiettivi concreti?

La valorizzazione della montagna è necessaria e le nostre due montagne, diverse ma complementari, potranno andare ad aumentare la qualità complessiva dell’offerta turistica levicense. Una montagna “animata”, tipo Latemar, con servizi per le famiglie che non snaturino il paesaggio. Sono favorevole al collegamento funiviario e sono vicino al Comitato Avianova.













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