Gli “assistenti virtuali” per aiutare gli anziani 

Villa Rosa, presentato il progetto “Captain”: nuove tecnologie a domicilio che saranno sviluppate sulla base delle esigenze quotidiane degli stessi utenti 


di Roberto Gerola


PERGINE. Attraverso la tecnologia più moderna sarà attuata un’assistenza virtuale alle persone anziane dopo che queste avranno indicato le loro esigenze attraverso una partecipazione attiva. In questo senso il progetto “Captain” presentato ieri nelle sale del Villa Rosa a Pergine (sarà il luogo dove verrà attuato) e che rappresenta l’acronimo di “Coach Assistent via Project and TAngible Interface”, un progetto finanziato dalla Comunità europea (e che per l’Italia vede scendere in campo l’Azienda sanitaria del Trentino, l’Università di Trento (ingegneria industriale) e SocialIT (azienda informatica del settore servizi alla sanità). I loro rappresentanti ne hanno parlato appunto ieri illustrando contenuti e finalità. Sono il dottor Giovanni Guandalini (a Villa Rosa segue il settore “Abilita” con laboratorio Ausilia, alloggio domotico, eccetera), il dottor Giandomenico Nollo (ricercatore BioTech all’Università di Trento) e l’ingegner Maurizio Gianordoli (SocialIT).

Vige il concetto che «l’insorgere di una patologia invalidante così come l’incedere dell’età anziana può rendere difficile la vita in autonomia e indipendenza; le nuove tecnologie possono far cambiare la casa adeguandola alle nuove necessità». E viene ribaltata l’azione che finora vedeva l’anziano doversi adeguare alla tecnologia. Con il progetto Captain saranno gli anziani a costruire la nuova tecnologia. Guandalini è stato chiaro: «Finalmente sanità (a contatto con i pazienti), ricerca di tecnologia (università) e azienda che la produce si parlano e si scambiano necessità e azioni da intraprendere utilizzando un gruppo di anziani volontari over 60 (contattati in loco) che compileranno un diario quotidiano delle proprie abitudini e difficoltà che appunto ogni giorno incontrano in casa. Il progetto si svilupperà tra febbraio e giugno e già a marzo ci saranno i primi confronti. Questa la metodologia illustrata dai tre relatori che avrà come conclusione la realizzazione di un “assistente virtuale” dentro il proprio domicilio.

Le esigenze sono le più banali: la luce che rimane accesa, il gas aperto, il compleanno della figlia, la ricetta della torta, la spesa, l’ora della medicina, gli “ostacoli” casalinghi, eccetera. Attraverso l’assistente virtuale (discreto e non invadente come sensori o proiettori nascosti), l’anziano non avrà più le ansie generate da timori di non ricordare o di evitare pericoli in casa. E saranno appunto gli stessi “soggetti anziani” a suggerire le necessità. Dopo la consultazione, i tecnici sceglieranno le tecnologie adeguate (se ci sono) o da realizzare (se non ci sono) e applicarle. «Sarà un assistente in più - è stato detto - che non sostituirà quello sanitario, ma che accompagnerà, aiutandolo, l’anziano nella sua vita quotidiana». Il discorso si è allargato ai temi più vasti e riferibili all’incremento degli anziani (da tenere a casa in autonomia) e alle residenze adeguate. E in quest’ottica appunto i progetti specifici per gli anziani della Comunità europea.

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