Dallo scavo ai “Canopi” spuntano resti archeologici 

Stop al cantiere. I reperti rinvenuti durante i lavori per realizzare il parcheggio interrato: i ricercatori della Soprintendenza ai Beni culturali della Provincia ieri già all’opera per catalogarli


ROBERTO GEROLA


Pergine. L’enorme scavo ai Canopi destinato al parcheggio interrato si è trasformato da qualche giorno in un altrettanto enorme cantiere archeologico. La conferma ci è venuta dalla dottoressa Nicoletta Pisu che, esponente dei Beni culturali archeologici della Provincia, sta seguendo la nuova “scoperta”.

Verifica dei reperti

«Per il momento si tratta di una verifica - ci ha detto ieri - per stabilire appunto l’entità dei reperti. Poi vedremo il da farsi in base appunto a quanto emergerà». Non sono state molte finora le segnalazioni a Pergine di rinvenimento di reperti archeologici in tempi recenti. La considerazione è sempre dalla dottoressa Pisu. Cita poi quanto era emerso per i lavori di restauro della chiesa di San Carlo ma anche della parrocchiale della Natività. «Sono state le uniche segnalazioni per altro rivelatesi particolarmente importanti». Per il momento, dunque, solo verifiche e analisi per appurare cosa c’è.

Alluvioni del Fersina

«I rinvenimenti si possono collocare - dice ancora - tra un’alluvione e l’altra del Fersina che come è noto sono state numerose e hanno interessato l’abitato di Pergine più volte». Forse sono state realizzare opere stradali su materiali alluvionali e poi distrutte o ricoperte da una successiva alluvione. Tra le pagine di storia perginese è scritto che la parrocchiale sorge su una chiesa precedente, ma anche che nei pressi dell’Alba (antica chiesetta) è sepolta un’altra chiesa. Tutto sarebbe stato sommerso dalle alluvioni. Certo è che ad ogni scavo effettuato (anche per acquedotti e fognature) in piazza Garibaldi o lungo l’attuale viale degli Alpini, era stato individuato materiale frutto appunto delle numerose alluvioni che avevano interessato l’abitato di Pergine e delle quali ancora oggi rimangono precise testimonianze.

Un incontro con i perginesi

Al di là dell’importanza dei reperti, la “scoperta” sarà oggetto di una presentazione alla popolazione anche perché un certo interesse è già sorto in questi giorni. Sui social, sono apparse, infatti, richieste di delucidazioni e di conferme. La dottoressa Pisu ha parlato infatti di contatti con l’amministrazione comunale per organizzare una serata con la popolazione. «Bisognerà tuttavia attendere l’esito di queste verifiche, per le quali non dovrebbero esserci tempi lunghissimi».

Anche ieri, tre giovani ricercatori stavano lavorando sul fondo dello scavo ripulendo sassi e catalogandoli. Naturalmente i lavori per la realizzazione del parcheggio interrato sono stati sospesi. Ieri mattina alcuni tecnici dell’impresa Costruzioni Ices ci hanno mostrato delle zone coperte da teli e transennate. «Sembrerebbe acciottolato di possibili strade». Comunque l’impresa ha sostanzialmente ritirato i propri mezzi meccanici avvertendo la Soprintendenza ai Beni culturali delle “scoperte”.

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