Come combattere il moscerino grande nemico dei frutteti

Baselga di piné. La soluzione biologica ai gravissimi danni che il Drosophila Suzukii provoca ai nostri frutteti, verrà presentata questa sera alle 20.30 nel corso del convegno “Parassitoidi Asiatici...



Baselga di piné. La soluzione biologica ai gravissimi danni che il Drosophila Suzukii provoca ai nostri frutteti, verrà presentata questa sera alle 20.30 nel corso del convegno “Parassitoidi Asiatici contro la Drosofila, siamo vicini a un rilascio in Europa?” nella sala esposizioni Piné Mondiale, del Centro Congressi Piné 1000, da Lukas Seehausen, ricercatore del Centro di ricerca internazionale svizzero Cabi.

«La Drosophila Suzukii è un piccolo moscerino, penetrato nel territorio europeo da diversi anni, con l’importazione di frutta dall’Asia - spiega Bruno Grisenti, assessore all’agricoltura del Comune di Baselga di Piné, organizzatore del convegno -. Il parassita deposita una larva sotto la buccia di mele, pere, uva, fragole, mirtilli, lamponi, ciliegie e anche pomodori ancora immaturi, senza nessun segno esterno. Il moscerino ha un aculeo talmente piccolo che non lascia tracce. La larva cresce, alimentandosi della polpa del frutto, producendo un sapore di aceto, derivante dalla sua reazione metabolica rendendo, pertanto, immangiabile il frutto».

I danni nei frutteti di tutta l’Europa sono incredibili. Ma, anche, il nostro territorio risente di questa pericolosa presenza che i produttori cercano di fronteggiare con reti e fitofarmaci non senza dei risvolti negativi per l’estetica del territorio e, soprattutto, per la salute.

Per arginare questa invasione e tentare di risolvere il rilevante problema la Cee ha indetto un bando che è stato vinto dall’Università di Padova e dal centro di ricerca svizzero Cabi. I ricercatori sono andati in Asia, luogo di origine della Drosophila, hanno individuato gli antagonisti e hanno selezionato un asset di predatori naturali che presenteranno ai coltivatori. Ma c’è un grande e importante ma. L’Europa vieta l’importazione sul proprio territorio di animali esotici e quindi dei predatori in questione.

«A questo punto solo la Svizzera al momento è in grado di contrastare, con dei prodotti biologici, questo micidiale insetto», conclude Grisenti. G.S.













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