Asuc Pergine, Gino Froner è il nuovo presidente 

Usi civici. Il Comitato e le cariche rese ufficiali ieri dal decreto del sindaco Roberto Oss Emer I primi impegni: «Subito i lavori legati a Vaia e il recupero a pascolo di 4 ettari sotto alla Malga»


Fernando Valcanover


Pergine. Gino Froner, già componente per due mandati del comitato Asuc di Pergine, è stato eletto presidente del nuovo comitato, subentrando all’uscente Roberto Filippi. Guiderà fino al 2024, assieme agli altri componenti, la gestione e le sorti dell’Asuc di Pergine. Ieri il sindaco Roberto Oss Emer, al quale compete l’insediamento e la conferma della nomina del presidente, ha recepito la volontà dei componenti nell’impegno di tutelare e gestire i beni di uso civico, invitandoli a nominare con scheda segreta il nuovo presidente. Dallo spoglio delle schede sono venuti 4 voti per Gino Froner e uno per Michele Zanella. Con la firma della delibera il comitato, già operativo dal 12 ottobre, con la presidenza di Gino Froner è ufficialmente in carica.

Il nuovo Comitato era stato eletto alla tornata di votazioni domenica 29 settembre, avendo superando un’ora prima della chiusura dei seggi il quorum del 30%, attestatosi a fine spoglio al 31,4% degli aventi diritto al voto. Gli eletti, in ordine di voti ricevuti sono stati Gino Froner con 745, Michele Zanella 663, Adriana Fontanari 639, tutti e tre già nel precedente direttivo, ai quali si sono aggiunti Piera Brunet con 564 e Luca Andreatta con 525. Comitato che comprende anche due “quote rosa”. Prima dei non eletti era risultata Roberta Cucino, seguita da Emilio Todeschini, Andrea Moser, Marco Baitella, Giuseppe Divina, Stefano Fruet, Michele Frisanco, Gabriele Zeni, Mauro Planchel.

Avuta conferma dell’accettazione dell’incarico, il sindaco Roberto Oss Emer ha convocato i componenti eletti per l’adempimento della nomina del presidente, dal quale è uscito il nome di Gino Froner, sulla cui scelta ha avuto peso l’esperienza maturata nei due mandati. Segretario dell’Asuc sarà Giorgio Boneccher.

Al termine abbiamo chiesto al neo presidente quali saranno i primi impegni e le scelte che il comitato dovrà affrontare.

«In primo luogo – ha spiegato - si dovrà procedere al recupero dei cinque/sei mila metri cubi di legname ancora a terra, ricordo della tempesta Vaia, che sono già venduti ma che attendono di essere consegnanti agli acquirenti. Poi ancora l’intervento ai pascoli, con il recupero di circa 4 ettari nell’area situata sotto alla Malga, oltre a programmare la sistemazione di tratti della viabilità ancora danneggiata, impostando l’attività per i quinquennio che comporta attenzioni anche sulle piste della Panarotta».













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