L’interrogazione

Pd: «Colmare il vuoto del Piano rifiuti per evitare il blocco degli impianti»

Il 5 aprile la Giunta provinciale ha eliminato dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti il capitolo relativo all'impiantistica provinciale. I consiglieri Alessio Manica e Michela Calzà interrogano quindi la Giunta provinciale in merito agli impianti minimi di chiusura del ciclo dei rifiuti



TRENTO. I consiglieri Alessio Manica e Michela Calzà interrogano la Giunta provinciale in merito agli impianti minimi di chiusura del ciclo dei rifiuti. Il 5 aprile la Giunta provinciale, a seguito di pronunciamenti del Consiglio di Stato relativi a deliberazioni dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiante, ha infatti eliminato dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti il capitolo relativo all'impiantistica provinciale.

La parte del Piano annullata - sottolineano i consiglieri in una nota - riguarda le valutazioni effettuate sui singoli siti di raccolta, stoccaggio e trattamento dei rifiuti urbani alla luce dei criteri localizzativi definiti dal Piano medesimo. "Stiamo parlando del CRZ di Arco, di quello di Storo, del centro integrato di Rovereto e di quello di Trento, del CRZ di Fai della Paganella, di quello Madruzzo, di Aldeno, di quello di Altavalle e di Molina di Ledro nonché del centro integrato Val di Non. Viene annullata anche la parte relativa ai nuovi impianti di chiusura del ciclo, i cosiddetti "impianti minimi", ovvero la discarica di Imer e la discarica di Dimaro-Folgarida, l'impianto di digestione anaerobica-compostaggio di Cadino, il nuovo impianto di digestione anaerobica ancora non individuato che dovrebbe interessare prioritariamente il territorio della Vallagarina, l'impianto di trattamento meccanico-biologico sito nel comune di Rovereto, il futuro catino nord della discarica di Ischia Podetti e l'eventuale futuro impianto di recupero energetico provinciale", commentano Manica e Calzà. "Quello che rimane è un grande vuoto che dovrà essere colmato rapidamente per evitare di bloccare tutti i futuri impianti di chiusura del ciclo dei rifiuti. In realtà il problema era noto già da marzo dello scorso anno, ma sembra che nel frattempo la Giunta non si sia mossa. Da qui l'intervento dei due consiglieri provinciali", concludono i consiglieri. 













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