il caso

“Orsi, in Trentino li vogliono abbattere, in Abruzzo denunciano chi li molesta”

Oipa ancora all’attacco di Fugatti: “La Provincia di Trento è inadempiente. Non mette in atto prassi efficaci per cautelare le persone” (foto Ansa)



TRENTO. "Territori a confronto. Provincia autonoma di Trento: il presidente Maurizio Fugatti chiede il parere all’Ispra per l’abbattimento di F36, l’orsa che per difendere il suo piccolo da escursionisti poco prudenti ha messo in atto un cosiddetto “falso attacco”. Uno dei due uomini si è ferito fuggendo. Regione Abruzzo: non solo inosservanza del provvedimento del sindaco, ma anche maltrattamento di animali. Sono queste le ipotesi di reato che la Procura della Repubblica di Sulmona contesta a un 61enne per avere inseguito e filmato l’orsa Bambina lo scorso 27 giugno a Roccaraso”. L'Organizzazione internazionale per la protezione degli animali (Oipa) torna a criticare il presidente della Provincia autonoma di Trento.

"Chissà se in quest'ultima situazione il presidente Fugatti avrebbe imputato all'orsa di essersi avvicinata troppo all'uomo per poi emanare un ordine di cattura", chiosa sarcasticamente la ong, che per capire l'esatta dinamica del falso attacco del 30 luglio ha inoltrato alla Provincia di Trento una istanza di accesso agli atti.

“È sconcertante come da un giorno all’altro il presidente Fugatti passi da una dichiarazione all’altra cadendo in contraddizione: prima annuncia il radiocollaraggio di mamma orsa e ora invece la vuole morta”.

Il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto, auspica che "l'Ispra si opponga a questo ennesimo attacco alla fauna di un presidente probabilmente più interessato ai consensi di chi non attua i corretti comportamenti nelle zone popolate dai grandi carnivori che a difendere la biodiversità, come anche detta l'articolo 9 della Costituzione".  “Da parte nostra, continueremo a portare avanti azioni legali a difesa degli orsi e dei lupi trentini certi che la corretta applicazione di leggi e regolamenti possano salvare questi meravigliosi animali da una persecuzione tanto spietata”.

L’Oipa aggiunge che la Provincia autonoma di Trento “continua a non mettere in atto prassi efficaci per cautelare residenti, turisti e categorie produttive attraverso azioni d’informazione e prevenzione: campagne d’educazione, recinti elettrificati, corridoi faunistici”.













Scuola & Ricerca

In primo piano