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Non rispetta l'alt, fermato con la pistola contro il volto. La Guardia di Finanza: «Procedura motivata»

I fatti risalgono al 4 giugno a Lavis. A immortalare il tutto è stato un residente, le immagini diffuse sui social



TRENTO. Le immagini hanno comprensibilmente destato scalpore: un militare della Guardia di finanza che punta la pistola d'ordinanza contro il volto di un giovane, fermato per un controllo stradale. I fatti, confermati dal comando provinciale delle Fiamme gialle, risalgono al 4 giugno e sono avvenuti in centro a Lavis. A immortalare il tutto è stato un residente che da un balcone di un'abitazione ha filmato l'operazione dei militari, con il video che è stato poi diffuso dalla pagina social "Welcome to Trento".

«Posso comprendere l’impressione che il fatto ha destato, ma immortala solo le fasi finali di quello che doveva essere un normale controllo. E che si era invece trasformato in un duplice inseguimento, un contesto molto delicato», ha spiegato il colonnello Danilo Nastasi, comandante provinciale della Guardia di finanza.

In auto salta l’alt della Finanza: fermato con la pistola puntata

Le immagini hanno destato scalpore: un militare della guardia di finanza che punta la pistola d'ordinanza contro il volto di un giovane, fermato per un controllo stradale. I fatti, confermati dal comando provinciale delle fiamme gialle risalgono allo scorso 4 giugno e sono avvenuti a Lavis, nel cuore del centro abitato. Per la Finanza, «una procedura motivata».

Solidarietà alla Finanza arriva dall'Unione Sindacale Italiana Finanzieri: «Lo spezzone video documenta solo una parte di quanto accaduto in precedenza, quando l'egiziano in questione ha commesso una serie di azioni: non si è fermato all'alt dei colleghi per ben due volte e si è rifiutato di scendere dall'auto. Il tutto si è svolto in un centro abitato con i profili di rischio del caso. Alla fine, il soggetto è stato condotto in caserma e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. I fatti, dunque, meritano un'attenta riflessione. Auspicando che venga fatta chiarezza al più presto, Usif rinnova solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti che, da quanto emerge, hanno agito rispettando tutti i protocolli». 













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