Un’agave è fiorita a Castelfondo dopo ben 45 anni

Castelfondo. Chissà se c’entra il cambiamento climatico, ma a Castelfondo, dopo ben 45 anni, una pianta di agave è si è improvvisamente “svegliata” fiorendo con uno stelo che in poche settimane è...



Castelfondo. Chissà se c’entra il cambiamento climatico, ma a Castelfondo, dopo ben 45 anni, una pianta di agave è si è improvvisamente “svegliata” fiorendo con uno stelo che in poche settimane è cresciuto a dismisura (almeno cinque metri) con una fioritura che a quanto pare non ha ancora completamente raggiunto l’apice.

Una sorpresa per la signora Margherita che questa pianta (ne ha anche un’altra, stessa età e stessa origine, che però non dà segni di fioritura), dopo tanti anni, stava cercando in qualche modo di regalare o comunque di disfarsene. «Belle le agavi, ma troppo ingombranti, e le vedevo sempre uguali. In tanti anni non ho mai visto l’ombra di un fiore». In autunno ai primi segnali di freddo come ogni anno le due agavi vengono portate nel magazzino al pianterreno dell’abitazione e così è stato anche lo scorso anno. Trattandosi di piante di zone calde questo le ha fatte sopravvivere così a lungo ai 1.000 metri di quota di Castelfondo. Le agavi hanno bisogno di poca cura e in casa nessuno ormai faceva più caso alla loro presenza, finché poco più di un mese fa hanno notato qualcosa di strano, un stelo che da una delle due agavi aveva ormai raggiunto il soffitto alto tre metri. «A quel punto l’abbiamo portata fuori con molta attenzione assieme all’altra pianta e lo stelo ha continuato ad allungarsi fino agli attuali cinque metri. Da qualche giorno la crescita si è fermata e sono iniziate le infiorescenze. Siamo curiosi di vedere come finirà» - racconta la signora.

La fioritura delle agavi, a quanto spiegano gli esperti, può durare diversi mesi e richiede grande dispendio di energie. I fiori possono formarsi direttamente sullo stelo o essere posti su rami di lunghezza variabile, che si dipartono a raggiera dallo stesso stelo.

Una meraviglia ma con un epilogo triste perché, dopo lo sforzo della fioritura la quasi totalità delle piante muore. «Ecco, questo è il lato brutto di questa storia che per altri versi è bellissima. L’avrei volentieri condivisa con la signora di Dovena che 45 anni fa, prima ancora che mi sposassi, mi aveva regalato le due piccole agavi in vasetto». G.E.















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