VILLE D’ANAUNIA 

«Serve una galleria di 150 metri» 

Secondo Valentini così si risolve definitivamente il problema Tovel



TUENNO. Comune e Provincia si sono accordati per un intervento risolutivo dei rischi che corre la viabilità per Tovel, ma Ferruccio Valentini, detto Fero, non è convinto e non si dà pace sulla chiusura della strada che collega Tuenno all’ex Lago Rosso fino alla fine di aprile. E tira in ballo la vecchia Carta di Regola della villa de Tuenno che – spiega – più che sulle opinioni di consulenti ed esperti «si basa sul buon senso e sul rispetto vero della natura e dei suoi ritmi». Ragionamenti che il Fero ha affidato ad una lettera al giornale in cui solidarizza con la forte presa di posizione dell’assessore di Ville d’Anaunia Sergio Larcher, che per protesta contro la “presunta” inerzia provinciale sulla strada per Tovel aveva minacciato le dimissioni, peraltro poi accantonate. “Il creato è opera sacrosanta concessa per rispetto alla cura dei luoghi in cui cresce la nostra esistenza come la salubrità dell’aria, dell’acqua e della terra e quindi la salvaguardia dei nostri territori, la bellezza ed il ben vivere nel senso più pieno del termine. Un sapere – scrive Fero – senza i laccioli della specializzazione accanita che regna nei centri decisionali. Invece l’interpretazione e l’applicazione dei criteri deve sempre tenere conto delle diverse realtà locali rispettando le differenze culturali, geografiche, politiche delle comunità che conservano il territorio e lo hanno saputo conservare nel tempo”.

Per Fero il bene comune funziona bene solo quando è gestito dal basso secondo le proprie forze e tradizioni. “A noi è tramandato e lo insegniamo ai nostri figli che la terra è nostra madre e che tutto ciò che accade alla terra accada ai figli della terra! Perché se gli uomini ‘sputano’ sulla nostra terra sputano su se stessi! Infatti la terra vale più del denaro e durerà nei secoli!” Tutta l’umanità - prosegue Fero, che si definisce un ‘custode’ del creato – è in debito con coloro che in passato hanno saputo nella loro pratica quotidiana mantenere i principi della tutela e della salvaguardia del bene comune ottenendo il giusto senza sfruttamenti diretti o indiretti di chi lavora la terra, garantendo retribuzioni gratificanti e sufficienti e mantenendo al contempo il rispetto, valorizzando il territorio con equità, solidarietà condivisione.

A questo punto la citazione della Carta di Regola di Tuenno che all’art. 14 recita: “ITEM ...che niuno arischi a contar bosie …”. Chi lo fa verrà punito con la perdita di 10 troni per ogni volta. E poi l’art 14 bis della stessa Regola: “ITEM che quelli i quali non possiedono le sorta e nemmeno semenza nel distretto di Tuenno... non possino intaccare la roccia e causar rovine in detta Regola ...”. Ecco, qui secondo Valentini sta la soluzione: lasciar stare la roccia che a suo dire non è il problema visti gli interventi paramassi già messi in opera nel corso degli ultimi anni, e fare invece 150 metri di galleria in un punto ben definito e che tutti conoscono. E – conclude - “la questione “strada Tovel” sarà risolta definitivamente, per davvero”. (g.e.)















Scuola & Ricerca

In primo piano