ville d’anaunia, il progetto del cmf tuenno 

Riordino fondiario, l’aula si divide 

Facinelli: ancora nessuna scelta. Valentini: il consiglio va coinvolto



VILLE D’ANAUNIA. «Il Comune non ha assunto alcun provvedimento riguardo al riordino fondiario promosso dal Cmf di Tuenno in quanto il progetto non è ancora stato presentato». Così il sindaco Francesco Facinelli nella risposta all’interrogazione dei gruppi di minoranza Dinamica e Insieme verso il futuro (consiglieri Rolando Valentini, Marcella Odorizzi e Giuseppe Mendini) approdata nei giorni scorsi in consiglio. Il sindaco peraltro, come già anticipato nel corso delle riunioni informative del Cmf a cui ha preso parte con l’assessore competente Tiziano Ioris, ha «espresso la condivisione del progetto che prevede di realizzare un’area a coltivazione biologica, e dichiarato che l’Amministrazione valuterà le modalità più opportune di gestione delle superfici di proprietà comunale (attualmente non destinate a strade)».

Come è stato sottolineato in aula, l’interrogazione «prende spunto dalle richieste fatte da numerosi censiti» dato che nel procedimento promosso dal Cmf «sembra siano coinvolte ampie aree di proprietà comunale e di interesse pubblico, tra le quali ad esempio l’area Splazoi, il biotopo di Tuenno e l’area sottostante il malghetto». Nel documento gli interroganti danno atto dell’importante ruolo svolto dal Cmf per il comparto agricolo e quindi della necessità di stabilire dei «rapporti di collaborazione tra il Comune e queste istituzioni, al pari delle altre che hanno un ruolo di rappresentanza e/o gestionale all'interno del mondo economico produttivo». Con queste premesse i tre consiglieri interroganti esprimono dunque «forte preoccupazione riguardo allo svilupparsi di procedure al di fuori delle sedi istituzionali comunali nelle quali sono interessate proprietà comunali», ribadendo che è il consiglio comunale la sede unica per decidere sulle proprietà pubbliche e sulla loro eventuale utilizzazione “privata”.

«Il Comune, una volta formalizzato il progetto, si muoverà su due livelli: come proprietario di superfici nell’area del riordino (strade e zona attualmente a bosco) e come ente territorialmente competente, per la fase autorizzativa e per eventuali deroghe urbanistiche», ha spiegato Facinelli nella risposta, affermando di essere a conoscenza di altre due iniziative simili, una a Nanno in cui è coinvolta la proprietà comunale delle Masere e le strade, e una a Pavillo che coinvolge solo le strade. Entrambe sono ancora solo ipotesi di progetto mentre, per quanto riguarda l'iniziativa di Tuenno, il sindaco ha quindi ribadito che il Comune non ha assunto alcun provvedimento autorizzativo, in quanto il progetto non è ancora stato presentato. Qualora il progetto dovesse essere proposto, l’amministrazione dovrà decidere se assegnare ai privati le aree e a quali condizioni. In tal caso dovrà decidere se assegnare i fondi prima del riordino o successivamente, assumendosi i costi (inserimento nel Dup e variazione di bilancio). «Per quanto riguarda la gestione delle superfici di proprietà comunali coltivabili (non destinate alla viabilità o alla fascia boscata), l’amministrazione intende privilegiare delle soluzioni che migliorino il rapporto tra agricoltura e cittadini, ad esempio nell’allontanamento delle superfici coltivate dalle zone specifiche e sensibili». Insoddisfatto il consigliere Valentini (Dinamica), secondo cui il coinvolgimento del consiglio su queste materie è importante e non va promosso solo a cose fatte. (g.e.)













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