Parte il progetto Alzheimer 

Comunità di Valle. Primo appuntamento sabato, quando i ragazzi dell’Istituto comprensivo di Cles festeggeranno la fine dell’anno scolastico con gli ospiti della casa di riposo. Seguiranno altre iniziative anche nelle Rsa di Taio e Fondo



Val di non. “Dammi la mano!” Questo il titolo, emblematico e significativo, dell’incontro intergenerazionale che sabato nella mattinata vedrà i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio” di Cles festeggiare la fine dell’anno scolastico in mezzo agli anziani della casa di riposo Santa Maria. «Scambio di un regalo simbolico per dare avvio al progetto sull’Alzheimer che coinvolge le tre realtà residenziali ed aperte al territorio che in valle sono dedicate alla terza età avanzata, l’Apsp Santa Maria di Cles, l’Apsp Anaunia di Taio e la cooperativa Stella Montis di Fondo» - ha detto l’assessore alle politiche sociali della Comunità di Valle, Carmen Noldin, che ieri ha presentato il progetto “Un abbraccio per l’Alzheimer”. Una patologia che non conosce cure e che ha profonde ricadute sul tessuto sociali, oltre che familiare e personale e che cresce di pari passo con l’invecchiamento progressivo della popolazione residente.

Malattia senza cura

L’iniziativa – ha spiegato la Noldin accanto ai presidenti delle Apsp di Cles e Taio, Laura Flor e Flavio Gilli – ha il patrocinio della Provincia ed è realizzato in collaborazione con l’Azienda sanitaria provinciale rappresentata all'incontro dal dott. Andrea Fasanelli, responsabile del servizio provinciale per le demenze. «Una malattia, l'Alzheimer, come le demenze, che non si cura in ospedale ma che torma nelle famiglie e nel territorio» - ha detto il medico illustrando le iniziative che l'Apsp trentina sta mettendo in campo soprattutto sul versante educativo – formativo, visto che cure non ce ne sono in vista. E non esiste nemmeno un monitoraggio puntale dei pazienti affetti dalla patologia, perché in molti casi i sintomi della malattia, che si avvia a diventare cronica, vengono spesso equivocati dai familiari.

«I casi documentati in Trentino sono 8.000 che vuol dire altrettante famiglie ed altrettanti contesti sociali, ma la lista sia allunga ogni anno di più e come detto la cura non esiste. Per questo è fondamentale l’azione di sensibilizzazione sul territorio che la Comunità Valle di Non, così come le consorelle del Trentino, stanno mettendo in campo. Per ragionare e far ragionare, ad esempio, sugli stili di vita e sulla varie concause, come l’ipertensione, che possono accelerare o favorire il manifestarsi della malattia. Che appunto non lascia scampo».

Incontri nelle Rsa

Di qui il progetto “Un abbraccio per l'Alzheimer" con sottotitolo “Incontri memorabili in valle di Non” che la Cdv ha messo in cantiere con le Rsa di Taio, Cles e Fondo con iniziative, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto l’anno in corso. Di pari passo anche l’avvio alla Apsp di Cles di uno sportello Alzheimer, un supporto alle famiglie per conoscere e prepararsi a convivere ad una malattia che non tocca formalmente la salute fisica del paziente ma lo priva di tutto quello che era il suo mondo, con immaginabili ricadute sul contesto familiare. Nel progetto sono coinvolti anche una dozzina di Circoli pensionati ed anziani della valle con laboratori riservati agli iscritti per rafforzare la memoria. In settembre arriveranno anche totem o video e altri strumenti di comunicazione in parchi pubblici, biblioteche e anche corsi per la presa in carico di persone affette da Alzheimer con l'utilizzo della pet-therapy. A partire da sabato il programma verrà ricordato dal nostro giornale appuntamento per appuntamento fino a dicembre. G.E.















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