«Paganini ora si dimetta» Il sindaco: «Nulla da dire» 

Malé, il gruppo Obiettivo Comune “scioccato” dalla vicenda giudiziaria conclusasi con il primo cittadino ai lavori socialmente utili: «Limite della decenza superato»


di Fabrizio Brida


MALÉ. Dopo le note vicende che hanno visto protagonista il sindaco di Malé, che dovrà svolgere un periodo di lavori socialmente utili per vedere estinto il reato di concorso in abuso d’ufficio, di cui era accusato insieme ai due imprenditori della Vimax srl di Trento, Vittorino Betti e Massimiliano Vialli, il gruppo di minoranza “Obiettivo Comune” ha chiesto le dimissioni di Bruno Paganini, esprimendo il proprio sdegno “per una serie di vicende su cui abbiamo dovuto vigilare e che, ormai, hanno superato il limite della decenza”.

Interpellato dal Trentino per una replica, Paganini ha risposto asciutto: «Non ho proprio nulla da dire».

Ai consiglieri di minoranza, invece, non mancano le parole e dopo essersi detti scioccati dalla notizia, appresa dai giornali, scrivono: “Vedere il sindaco costretto a chiedere i lavori socialmente utili, per evitare il rischio di una condanna ancora più grave, è l’ennesimo brutto colpo alla credibilità dell’amministrazione e dell’intera comunità di Malé. In una dinamica normale, sarebbero scontate le dimissioni immediate. Come è concepibile, poi, che la giunta comunale chieda i danni (i giornali riportano 70 mila euro) al proprio sindaco?”.

I membri del gruppo “Obiettivo Comune” sottolineano poi il fatto che in questi anni la loro azione in consiglio comunale, più che in senso propositivo, si sarebbe ridotta a ricoprire il ruolo di guardiani di un’amministrazione che, “nonostante i nostri ripetuti richiami, ha voluto interpretare la legge a proprio vantaggio”.

La minoranza di Malé ricorda quindi alcuni casi, i più eclatanti, come l’ineleggibilità a vicesindaco di Alberto Gasperini: “Una forzatura della legge, abbiamo convocato un consiglio d’urgenza perché il sindaco rispettasse le norme e qual è stato il risultato? Le dimissioni di Gasperini”. O il caso Sgs, “il centro salute chiuso con enorme spreco di denaro pubblico, circa un milione e mezzo di euro. Il presidente e consigliere comunale, che era incompatibile, dietro nostro richiamo ha dovuto restituire un anno e mezzo di stipendio, circa 18 mila euro. Nonostante questo, è stato rieletto presidente. Speriamo non percepisca dei compensi” sostiene il gruppo “Obiettivo Comune”.

Fino ad arrivare all’ultima vicenda, legata alle centrali. “Ci spiace di poter dire ‘Ve l’avevamo detto’, quando, il 25 maggio 2017, come minoranza, convocammo un consiglio comunale straordinario per avere chiarimenti esattamente su questa vicenda e sui blitz della Polizia tributaria in Municipio e presso il domicilio di alcuni amministratori” conclude la minoranza.

Per tutta questa serie di motivi il gruppo “Obiettivo Comune” chiede ora le dimissioni del sindaco di Malé Bruno Paganini.













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