La Val di Non a Linea Verde, grande successo

Val di non. Botto di audience per lo speciale di Linea Verde sulla valle di Non andato in onda sabato su Rai Uno. Oltre due milioni e mezzo gli spettatori che hanno seguito la puntata realizzata su...



Val di non. Botto di audience per lo speciale di Linea Verde sulla valle di Non andato in onda sabato su Rai Uno. Oltre due milioni e mezzo gli spettatori che hanno seguito la puntata realizzata su progetto, ed input, dell’associazione culturale nonesa ladina Orgoi Nones, che fa capo all’ex consigliera provinciale Caterina Dominici. «Una bella soddisfazione dopo tanti sforzi e tante sollecitazioni, un bel progetto per il quale mi sento in dovere di ringraziare tante persone, ad iniziare dal direttore della sede Rai di Trento dottor Pezzolla» - afferma Dominici. Nell’elenco dei ringraziamenti mette anche la Provincia (nelle persone degli assessori Bisesti e Zanotelli, e i dirigenti Marzatico e Daprà) l’Apt e il Parco fluviale del Novella, ma anche alcuni privati che, tramite Orgoi Nones, hanno consentito di finanziare l’operazione.

Leit motiv del progetto era infatti “dalle profondità della terra (leggi i canyon del Novella dove si affaccino i vigneti di groppello) alla vetta dell’Ozol”, la montagna sacra dei Reti, l’antica popolazione della valle, con le sue bellezze “classiche” ed ormai note come San Romedio, Tovel, Castel Thun e appunto il Museo Retico di Sanzeno. “L’obiettivo era dimostrare a tutta Italia che valle di Non non è solo mele Melinda, ma anche cultura, arte, archeologia, paesaggi, e tanta natura» - afferma Dominici. L’idea iniziale – spiega – è nata dalla volontà di far conoscere la realtà del frutteto storico della famiglia Dominici - ora di proprietà del fratello Giorgio – dove sopravvivono, in mezzo ad un mare di mele golden a filari moderni, antiche e maestose piante di mele Renetta del Canada, un frutto che rappresenta la storia della melicoltura nonesa. «Meli che hanno sfidato le ordinanze di sradicamento diramate anni fa dalla Provincia durante il problema scopazzi, ma che Giorgio ha voluta conservare in piedi con tutte le sue forze» - sottolinea l’ex consigliera. Dal vecchio frutteto il passo è stato breve per spaziare nella storia e nell’archeologia dell’Anaunia partendo dei Reti e i tanti segni che nel corso dei secoli si sono materializzati nell’evoluzione culturale della Valle del Noce.

«Un ringraziamento speciale - afferma Dominici parlando a nome dell’associazione - va a tutti coloro che sono stati gli artefici di questa puntata e che hanno operato dietro le quinte: in particolare alla produttrice esecutiva Marina Morbiducci, agli autori Giuseppe Bosin e Domenico Nucera e al regista Dario Migliardi, ma anche agli operatori, al dronista Daniel Pezzani e alle collaboratrici Paola Pucciatti e Lara Rigotti». Con un grande plauso alla professionalità dei tre conduttori, Federico Quaranta, Peppone Calabrese e Giulia Capocchi, che hanno dato voce alle bellezze del nostro territorio con simpatia, brio e competenza.

«Che questa trasmissione – conclude Dominici - che ha messo in luce la vera identità della nostra valle, possa incrementare e rilanciare il turismo e aiutare gli operatori del settore che hanno subito parecchi danni a causa delle ristrettezze dovute al Covid». G.E.















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