La solidarietà concreta della Caritas decanale 

A Romeno uno spettacolo per far conoscere le numerose iniziative attivate in favore dei più bisognosi e promuovere una raccolta fondi per finanziarle


di Carlo Antonio Franch


ROMENO. Con lo spettacolo “Note di gioia: la condivisione come stile di vita”, la Caritas decanale di Fondo ha voluto promuovere una raccolta fondi per finanziare i suoi progetti e far conoscere il suo operato in valle: nel teatro parrocchiale di Romeno, una serata di musica e arte, intervallandole con momenti di riflessione e informazione sull’operato di questa realtà associativa che con tenacia lavora per ricucire il tessuto sociale e ridare la gioia di vivere a persone che per vari motivi sono oberati da un carico di sofferenza insopportabile. Lo spettacolo si è aperto con la voce meravigliosa di Victoria Burneo Sanchez, cantante lirica di livello internazionale, che a Bolzano ha fondato una scuola di canto multietnica: “Le stelle che cantano”, molto legata al Comune di Fondo. Ha presentato lo spettacolo Lorenzo Ferrari, che ha intervistato i promotori e sostenitori di questo progetto di aiuto, che collaborano anche al sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto.

Carla Podetti ha illustrato il lavoro svolto dal Cedas, Centro di Ascolto e Solidarietà, attivo dal maggio 2016, ed esposto la sua esperienza: «Prima di ascoltare le persone in difficoltà, abbiamo fatto un percorso e seguito dei corsi di formazione. Ai colloqui siamo presenti sempre in due, la privacy è tutelata e i richiedenti aiuto non si incontrano. In seguito ci ritroviamo in gruppo per prendere decisioni e trovare il modo migliore per intervenire». Anche Maddalena Springhetti è soddisfatta per il lavoro svolto: «È un cammino che arricchisce, tutte le famiglie che hanno difficoltà economiche si possono rivolgere a noi, anche quelli che non sono cristiani e di qualsiasi nazionalità; a volte basta solo aiutarli a seguire i conti, un piccolo aiuto economico e dei consigli. È rivolto anche a tutti coloro che si sentono soli, che hanno bisogno di un punto di riferimento nei loro bisogni e difficoltà».

Sul palco si sono alternati Mauro Marinelli e Elisa con brani jazz, Marino Dalpiaz al violino, Francesca e Maitea chitarra, voce e percussioni, Federica Seppi con uno spettacolo di danza e la filodrammatica di Romeno. Così Elio Covi, uno dei fondatori storici di questa associazione, voluta e fondata da don Mauro Leonardelli: «Operiamo in stretta collaborazione con i servizi sociali, abbiamo fatto anche una raccolta di generi alimentari per sopperire ai bisogni più immediati. Abbiamo organizzato corsi di saldatura e sicurezza sul lavoro per i richiedenti asilo ospitati nelle canoniche. Stiamo collaborando con una cooperativa di Rosarno che commercializza arance e abbiamo realizzato per loro una struttura polifunzionale in legno. Seguiamo anche un progetto di assistenza sanitaria in Perù». Al termine Remo Bonadiman ha invitato tutti a fare rete ad occuparsi dei vicini di casa, per evitare che persone sole muoiano in casa e lo si scopra solo dopo quindici giorni, come è già avvenuto: “Tutti dobbiamo occuparci del vicino di casa, salutare, chiedere anche solo “come stai”. Dobbiamo sentirci doverosi nell’aiutare il prossimo, è la base del cristianesimo. Io da qualche anno mi avvalgo dei richiedenti asilo per la raccolta delle mele».

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