«Incendio agritur, gesto barbaro in una terra civile» 

Tavon. Il giorno dopo l’incendio che ha parzialmente distrutto la copertura dell’agritur Alpenvidenhof, continuano le indagini per scoprire le cause che sembrerebbero di origine dolosa. Sul punto...



Tavon. Il giorno dopo l’incendio che ha parzialmente distrutto la copertura dell’agritur Alpenvidenhof, continuano le indagini per scoprire le cause che sembrerebbero di origine dolosa. Sul punto arriva ora la presa di posizione forte e chiara del sindaco di Predaia, Paolo Forno e del direttivo della Pro loco di Coredo (di cui anche Tavon fa parte) che esprimono senza mezze parole forte condanna di un gesto che «non fa parte della nostra cultura ed è lontano anni luce dal vivere civile che da sempre contraddistingue le nostre comunità». Il sindaco (Tavon lo ricordiamo è una delle 14 frazioni di Predaia, ndr) oltre ad esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia Pollini, titolare dell’agritur, non nasconde un sentimento di inquietudine per un gesto che nella nostre realtà non ha precedenti, almeno di questa gravità. «Speriamo che le indagini portino a fare rapida chiarezza su questo gravissimo episodio per evitare che possa ripetersi, e che vengano definite le responsabilità, con piena fiducia nelle indagini in corso dei Carabinieri e dei Vigili del fuoco».

Dura e preoccupata anche la nota della Pro Loco di Coredo «che - scrive il direttivo - con grande stupore ha appreso che la vicenda del Maso Alpenvidenhof ha carattere doloso. Tutto il nostro direttivo ha appoggiato con entusiasmo fin da subito il progetto del film “L’ultimo codice” che si girerà all'interno della struttura con un cast di levatura internazionale, poiché ha visto in questo progetto un importante volano di marketing del nostro territorio; ogni forma da parte soprattutto dei privati che si spendono turisticamente per il nostro territorio è da valorizzare e sostenere. Ecco quindi che il gesto compiuto a danno degli amici Walter e Susanna ci lascia un grande dispiacere. Le nostre comunità sono comunità per bene e non vogliamo immaginare che tra noi ci sia qualcuno che per invidia o per chissà quale altro motivo stupido a dir poco ...possa aver toccato la casa ...che per tutti noi è il cuore». Per questo, conclude la nota, «la Pro loco di Coredo con tutto il suo direttivo vuole fare fortemente una condanna e ribadire che noi siamo una comunità lontana da questi atti vili e meschini». G.E.















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